not necessarily an ordinary life

giovedì 28 gennaio 2010

sex and the city/2 (freedom!)

Da una sentenza della corte costituzionale riportata dall'Espresso di questa settimana:
"avvicinandosi la nozione di fedeltà coniugale a quella di lealtà, che impone di sacrificare gli interessi e le scelte di ciascun coniuge che si rivelino in conflitto con gli impegni e le prospettive di una vita comune"
Oh accidenti, davvero? Io non lo so, signori della corte. Bisogna davvero rinunciare alle aspirazioni personali se il coniuge non è d'accordo? Essere leali verso una persona significa rinunciare a quei progetti che non la contemplano? Io pensavo che significasse cercare il più possibile di darle una mano, qualunque cosa decida di fare, persino di lasciarti, pensavo che significasse lasciarla libera di realizzarsi, di essere se stessa.
Esempio pratico 1:
Una mia amica medico aveva un compagno dai tempi del liceo. Voleva imparare ad operare in America. Ci doveva rimanere un anno, è stata via per due. Poi le hanno offerto di specializzarsi ulteriormente in India, per sei mesi. E' tornata ed è stata subito assunta, ma il suo compagno, rimasto qui in Italia, non l'ha mai veramente perdonata. Ora non sono più insieme e qualcuno sostiene che ha sbagliato. Io la difendo. Di che cosa dovrebbe pentirsi la mia amica? Di aver seguito le sue aspirazioni? Di essere quella che è, un medico coscienzioso che voleva imparare a fare bene il suo mestiere, senza compromessi? Di aver preferito un'esperienza unica che probabilmente non avrebbe mai potuto più fare? Lui avrebbe potuto seguirla e condividere con lei quegli anni. Ha scelto di rimanere qui, liberamente. Chi è in conflitto con le prospettive di una vita comune?
Esempio pratico 2:
Un mio amico è sposato con una ricercatrice e ha una figlia. Lui ha uno studio a Milano. Lei ha trovato un contratto a Helsinki e vive lì con la bambina, dopo un periodo a Firenze. Non hanno problemi economici, lei potrebbe tornare quando vuole. Nei panni del mio amico, io non me la sentirei di chiederle di rinunciare alle opportunità migliori.
Forse sono io l'idealista, signori della corte. Io sogno persone che accettino le altre per quello che sono, senza pretendere di ingabbiarle, di sacrificarne interessi e opportunità. Io mi sentirei in colpa per tutta la vita e anche un po' dopo se mai dovessi forzare le scelte di qualcuno. Io pretenderei che il mio compagno mi lasciasse la libertà di vivere quello che voglio, di essere come sono, di andare. Per poi decidere di non partire o di tornare all'improvviso, ovvio, come potrei resistere a qualcuno così?

mercoledì 27 gennaio 2010

requiem per due materie

Cosa ne direste di un film in cui la cinepresa inquadra sempre e solo lo stesso paesaggio dallo stesso punto di vista? Insulso, no? Questo sarebbe il mondo senza storia e senza geografia, un mondo senza profondità di campo. Non vorrei che nessuno vivesse in quest'incubo, tantomeno dei ragazzi.

venerdì 22 gennaio 2010

sex and the city (and friends)

Venerdì sera, cena fra amici:
-Amico 1: e dai, è quasi scontato che l'uomo ti offra la cena o da bere...ci rimarrebbe male se non lo facesse
-Amica 2: no, io mi imbarazzo se pagano per me, a meno che non siamo amici
(tra sè e sè, ok, questo me lo sono giocato...)
-Amico 3: ma non cambi proprio mai...

Mercoledì sera, in un ristorante di Milano, tre amici di lunga data si reincontrano e tirano l'ora di chiusura.
Amico 1:-Sono con i mezzi...-
Amico 2:-Sono in scooter ma non ho un altro casco...-
Amica 3:-Sono in macchina, ok, dai non ho posteggiato lontano...da qui sai prendere la tangenziale nel senso opposto?-

Giovedì sera, alla suddetta amica dopo essere stata a cena è passato il sonno, quindi decide di raggiungere altre persone ad un concerto jazz. Con sua sorpresa, dato che pensava di trovare una tavolata intera, si ritrova con il suo miglior amico e con una ragazza conosciuta una settimana prima. Si chiacchiera, poi i musicisti ripongono gli strumenti, è ora di andare a casa. L'auto dell'amico, che ha offerto un passaggio alla ragazza, è posteggiata davanti al locale, l'altra oltre una rotonda, sulla via parallela. Ci si saluta. I due aprono la portiera, io giro l'angolo e mi avvio verso la mia macchina. Quando ci arrivo, penso che a nessuno proprio è venuto in mente di accompagnarmi. Il quartiere è frequentato anche se è tardi, è pieno di locali e quindi non è questo il punto. Se non è un problema, dove sta il problema, come direbbe giustamente il mio miglior amico se mi vedesse con la faccia perplessa? Non c'è nessun problema, nessun punto. Va tutto bene così com'è, io riaccompagno a casa la gente, vado da sola in macchina, pago la mia birra. Siamo pari, no? Non vorrei che fosse diverso, non mi sento a disagio. Se solo qualcuno mi sentisse mentro canto Somebody to Love a squarciagola mentro torno a casa.
Modalità Carrie Bradshow on (cioè scrivo pensieri profondi coi punti interrogativi alla fine, vestita di due stracci che però addosso a me sembrano divini con un paio di Manolo Blanhik ai piedi):
A chi si fanno i gesti di galanteria? Nelle città odierne sono scomparsi per eccessiva fretta, per malinteso senso della parità, per sciatteria? Lascereste andare un vostro amico solo alla macchina o andreste a una cena confidando in un suo passaggio senza chiederglielo prima? Si può chiamare galanteria o solo gentilezza? O forse con gli amici non si pone nemmeno il problema, sono amici proprio perchè non ci rifiuteranno un favore e non pretenderanno attenzioni speciali? Magari dipende dalle persone. Forse io non ci bado nemmeno, forse un'altra si sarebbe già offesa. E quando è che il genere di una persona si mette di mezzo? Voglio dire, un gesto gentile rivolto a un uomo è solo una manifestazione della nostra indole generosa e rivolto a una donna è una galanteria? E potrò mai offrire un passaggio o una birra a un uomo che non sia un mio amico e che quindi sono sicura che lo prenderà per quello che è, la concreta manifestazione del desiderio di passare una bella serata con lui e non ci rimane male? o tutto dipende non solo dalle persone, ma anche dalle circostanze?
In questa città, può esserci gentilezza senza che sia associata alla galanteria?
Modalità Carrie Bradshow off (cioè ho tolto le Manolo e guardando fuori dalla finestra non vedo Manhattan...)
Problemoni, eh? beh, a parte i grattacieli e i taxi, a me giovedì sera dopo aver ascoltato un bravo trio jazz passeggiando davanti al Blue Note il quartiere isola sembrava un pochino il Greenwich Village. Un pochino, però, e non perchè nessun Mr. Big mi ha aperto la portiera di una limousine, ma solo perchè non porto le Manolo, Laboutin a me è sempre piaciuto di più ;-)

giovedì 21 gennaio 2010

mio padre

A Natale a mio padre presentano un persona, il dr. Doppietti. Papà non ha un gran memoria per i nomi, proprio come la sua prole, per cui prova uno stratagemma: associare una doppietta al viso del dottore appena conosciuto. Lo reincontra questo mese e sorride a 32 denti: -Buonasera, dr. Carabina...

Mio padre, che uomo! Degno della sua adorata figliolanza...

martedì 19 gennaio 2010

siria 2009/2010









Ho cercato di rendere l'atmosfera di un paese meraviglioso, in cui sembra che tutte le epoche, dalle prime città fino ai moderni mezzi convivano senza intralciarsi a vicenda, facendo semplicemente posto una all'altra.

venerdì 8 gennaio 2010

anni zero?

Cambia il decennio. Io ho:
1 grande amore finito
1 nuovo lavoro
3 locali in cui vivere
1 nuovo spazio in cui esprimersi
2/3 kg in più
1 grande amica ritrovata
1 grande amica trovata
1 grande amico trovato, disperso e poi trovato ancora
1 dolcissima voce amica pescata nel pazzo web
2 pagine in più sul CV
80000 punti ancora da usare tra Alitalia, Lufthansa, Trenitalia
1 armadio pieno
10 cm di tacchi in più
1 neurone sopravvissuto
innumerevoli libri, film, canzoni, letti, visti, ascoltati, assaporati
innumerevoli bandierine piantate qua e là per il mondo
10 anni di errori, speranze, emozioni, depressioni, entusiasmi, illusioni, buchi neri e bianchi (esperienza, chiamiamola così)
10 anni passati in
1 attimo
forse è per quello che non li sento nemmeno.
Come dice Finardi, fatti i conti in fondo siamo pari, sì, siamo pari, pari, pari.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna