not necessarily an ordinary life

mercoledì 29 aprile 2009

silviob e i giovani d'oggi

Leggere l'intervista (ben 5 domande 5) su Repubblica.it a Noemi, la ragazza di cui silviob ha personalmente festeggiato i diciott'anni, è un'esperienza. Di vita, di stile, del futuro dietro l'angolo.
Certo, mica tutti i diciottenni assomigliano a Noemi, lo so bene. Mica tutti sono così fortunati da chiamare il premier "papi".
Ma mi dà i brividi lo stesso. E, mannaggia a me, risveglia un istinto che non definirei buonista...

lunedì 27 aprile 2009

amico è...

qualcuno che ti siedi al pub e ti ha già ordinato una pinta della tua preferita
qualcuno a cui puoi raccontare sogni e incubi e ti prende sul serio
qualcuno che se ti commuovi non fa una piega, ma basta un'occhiata
qualcuno con cui sembra di stare anni fa, allo stesso bancone
qualcuno che ti racconta come va con la morosa e sta a sentire i ragionamenti di una donna
qualcuno a cui puoi ordinare il secondo giro mentre è in bagno, tanto è d'obbligo
qualcuno che "ci sono persone nella vita che, vaffa, cercherò sempre di incontrare"
qualcuno che ti spiega come sono fatti gli xy
qualcuno che ti dice sinceramente che l'ultima perla della collana non gli piace
qualcuno che ti accompagna con l'ombrello perchè sapeva benissimo che te lo saresti dimenticato
qualcuno che ho sempre riaccompagnato a casa, dovunque abitasse, qualunque cosa succedesse e anche se regolarmente dormisse
qualcuno a cui dire "grazie della serata", così, gratuitamente

You just call out my name
And you know wherever I am I'll come running, to see you again
Winter, spring, summer, or fall, all you have to do is call and I'll be there
You've got a friend.

privacy

Classico aperitivo della domenica sera, 4 ragazze ridono, scherzano e conversano di attualità varia. Una guarda il tavolo e per un attimo solo si immerge nei suoi pensieri. Alza gli occhi, due amiche le dicono esattamente quello a cui stava pensando (non era attinente alla conversazione, sarebbe stato troppo facile). Aiuto...non è carino sapere che qualcuno può leggere nella tua mente. Però adesso so cosa non farò mai nella vita: la spia....

giovedì 23 aprile 2009

buon compleanno a me!!

grazie di cuore a tutti coloro che nel giorno della mia doppia maggiore età:
-si sono accorti che fb serve, eccome!
-si sono sobbarcati km e km nel mezzo della pianura padana ma sono stati più forti del navigatore e alla fine sono arrivati!
-hanno spazzolato tutto ciò che c'era in tavola, thanks!
-hanno pure caricato la lavastoviglie dopo, a mia insaputa, siete dei miti!
-mi hanno svelato i misteri dei tappeti di casa mia e hanno pure indovinato i miei gusti "vinicoli"
-mi hanno chiesto le ricette, sicuri?
-mi hanno chiesto il servizio di catering, ma avete bevuto????
-si sono comportati a casa mia come se fossero nella loro, per me un regalo bellissimo
-si sono ricordati degli auguri anche dopo aver chattato
-si sono ricordati di me anche se erano lontano km: amiche, ci rifaremo, è una promessa!
-erano stanchi e si dovevano svegliare presto, ma un brindisi con me lo hanno fatto
-hanno mangiato la salsa della giovinezza...
insomma, grazie a tutti coloro che mi hanno lasciato un augurio e un ricordo, con tutti i mezzi della tecnologia. Con voi la vita è più leggera e io mi sento felice. If it wasn't for the good souls, life would not matter...
Questa era la nota che ho messo su fb per ringraziare tutti coloro che in un modo o nell'altro avevano contribuito a farmi sentire leggera e felice. L'ho messa anche qui, perchè non riuscirei a esprimere in modo più vero quello ho provato quella sera. Davvero, non ci sono parole, tutti insieme mi hanno fatto un regalo spontaneo immenso e duraturo. Spero di riuscire a ricambiare, qualche volta, in qualche luogo del tempo e dello spazio.

venerdì 17 aprile 2009

metti una sera a teatro

ore 21.03: una persona trafelata si presenta al botteghino del teatro:
-Le ho telefonato questo pomeriggio, ho l'abbonamento, ho prenotato un posto per stasera, ecco l'abbonamento, mi spiace per il ritardo.-
comincia a frugare nella borsa, intanto la cassiera stampa il biglietto
tra sè e sè:
-ma è mai possibile che a me manchino sempre quel paio di minuti che poi si rivelano fondamentali? ma non potevo cercarlo prima, lo stramaledetto abbonamento? ma soprattutto, l'avrò messo in borsa? o è scivolato ed è rimasto in macchina? eh no, la macchina è a un quarto d'ora a piedi, non riesco a tornare indietro...ah no, eccolo qui, l'avevo persino piegato!-
la cassiera, donna molto pratica, sta già porgendo il biglietto dall'altra parte del vetro
-ah, grazie mille, buonasera-
Sempre più trafelata, la persona si avvia verso il teatro:
-ma tu guarda, lampi e tuoni..forse al posto del giornale avrei dovuto prendere l'ombrello. Ci penso dopo. Acc, l'ombrello è a casa! Beh, utile, lì da solo, al sicuro-lui.-
Camminando velocemente, la persona passa davanti a una maschera, saluta e nota di essere sola. Sente la maschera che annuncia al suo collega che l'ultima persona sta salendo in platea.
N.B.: il teatro è praticamente in una mansarda in un cortile per cui per arrivarci bisogna salire una specie di scala antincendio fino all'ultimo piano
-oh mamma, tocca correre sulle scale, stanno aspettando me! beh, insomma dai, ce l'ho fatta, sempre all'ultimo minuto però alla fine..
compiaciuta e complimentandosi con se stessa di non arrivare alla fine delle scale con una lingua da sanbernardo nel deserto, e non più così trafelata, la persona porge il biglietto alla maschera in platea:
-buonasera, grazie, mi accomodo lì sopra, ok! sono proprio l'ultima, eh?-
ed è in quel momento, poco prima prima che si spengano le luci, che la persona in questione si ritrova lunga distesa sugli scalini verso le ultime file, con il giornale, la borsa e l'impermeabile sparpagliati per terra. Da sopra, le giunge la voce della maschera:
-signora, signora, tutto bene? non corra, il sipario si apre tra 4 minuti...

giovedì 16 aprile 2009

l'occhio, la memoria e fantascienza varia

Dite quel che volete ma l'idea del regista Rob Spence di sostituire il suo occhio destro, perso in un incidente da piccolo, non con una protesi estetica, ma con una videocamera wireless, a me pare geniale, a suo modo (su http://www.newscientist.com/). E' geniale nel senso che solleva più domande di quanti problemi risolva. Pensare solo che faccia il regista e letteralmente non si possa mai separare dal suo strumento di lavoro già qualche domanda la fa sorgere. E poi, quanti giochi di rimandi e specchi ci sono nel nascondere un occhio elettronico al posto di uno vero, dove non ci si aspetterebbe di trovarlo ma dove è logico metterlo? E ammesso che registri, quanto possono essere definiti ricordi le sue registrazioni, visto che la camera fa parte di lui? E se lui mi registrasse solo guardandomi ma io non volessi che le sue registrazioni diventassero pubbliche? E se lui dovesse anche mantenere un archivio dei suoi ricordi/registrazioni, su che basi lo organizzerebbe? Il cervello lo fa per noi inconsciamente, ma se dovessimo farlo in modo cosciente, quali ricordi selezioneremmo? E poi ci vorrebbe un'altra vita solo per rivedere le immagini e decidere quali tenere: non le possiamo tenere tutte. Sarebbe un po' come la mappa di Borges, talmente dettagliata da essere uguale alla realtà e quindi inutile per orientarsi.
E poi, lui ha deciso di montare una videocamera, ma se a me mancasse un occhio, lavorassi di notte e mi facessi mettere un apparecchio per vedere agli infrarossi? perchè no? da un certo punto di vista, è meno invasivo che modificare il DNA. Perchè invece mi sembra meno naturale che usare una terapia genica?
come al solito sto partendo in uno dei miei viaggi del pensiero...ah, se avessi una camera puntata sul mio neurone..

mercoledì 15 aprile 2009

che facebook scopra verità insospettate?

Francesca took the che autobus milanese sei? quiz and the result is sei una 56!
Ti piacciono le avventure anche quelle più strane, nelle condizioni più impossibili! Quando decidi di fare qualcosa, fai di tutto per realizzarla. Molte persone forse non ti comprendono ma tu non ti preoccupare, cerca solo di essere un po' più tranquilla...

e poi dicono che metto paura alla gente. Magari hanno ragione.

se solo sapessi dove porta la 56...ma che importa, basta salirci! certo, dovrei anche sapere dove si prende, ma mica mi vorrò scoraggiare per così poco...

martedì 14 aprile 2009

ordine!

Oggi leggevo il numero di Diario sull'ordine. Mi ha fatto pensare a che cosa significa per me ordine: per me si è sempre identificato con il proverbio che mi diceva sempre la mia nonna: ogni cosa al suo posto, ogni posto la sua cosa. I guai iniziano quando qualcuno pensa di sapere solo lui qual è il posto giusto delle cose e a imporlo agli altri. Contrariamente a quanto si pensi, l'ordine non è mica uguale per tutti, come non lo sono tutte le classificazioni e tutti i confini. E poi, io ci penso sempre, visti da molto vicino o da molto lontano i confini svaniscono, si dissolvono, perdono di significato. Eppure sono abituata a catalogare e classificare: dare un ordine ai fenomeni e saperli incasellare è sempre stato il mio lavoro e spesso significa dar loro un senso. Però, eh però, come si fa a sapere qual è il senso giusto, qual è la classificazione migliore, qual è l'ordine corretto? accidenti, pensavo di mettere ordine e ancora una volta il concetto mi sfugge tra le dita, diventa liquido, non riesco ad afferrarlo. L'ordine? che ordine? quale ordine? i confini delle categorie non sono netti e se sono mai esistiti appena ci si avvicina o allontana si nebulizzano, si polverizzano, si spostano di continuo, si allargano, si stringono a piacere.

Ho sempre avuto un rapporto problematico con l'ordine, le categorie e i confini. Nonostante in casa mia le magliette siano rigorosamente divise per colore, i libri per argomento e altezza e i cd siano in ordine alfabetico...

mercoledì 8 aprile 2009

abruzzo, aprile 2009

Tutto quello che scriverei è molto meglio spiegato qui: http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/. Io mi astengo da qualsiasi commento perchè sono molto arrabbiata e rischierei di essere offensiva.

lunedì 6 aprile 2009

milano è rossoblu!


e nelle serate importanti lo dimostra sempre.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna