not necessarily an ordinary life

venerdì 29 giugno 2012

It's friday, I'm in love!

E' banale e scontato, ma non si può essere sempre originali. E' venerdì mattina, lavoro da una mansarda romana vicino al Quirinale, c'è il sole. Domani vado al mare, la mia amica stamattina mi ha preparato il caffè e la colazione, il telefono tace. L'Italia è stata meravigliosa e io l'ho vista sul lungotevere. Io tornerò a casa e sarà più divertente che mai. E quella mia ombra che ieri piagnucolava sul divano di una sala d'attesa se n'è andata in fretta: oramai fa visite sempre più brevi. Si chiama adrenalina ed è meravigliosa, si chiama luce e sta entrando dalla finestra, si chiamano colori e tra poco saranno quelli che amo di più, quelli intensi, quelli del mezzogiorno, quelli senza sbavature. Eh no, il grigio non mi si addice e in fondo il neurone lo sa. Non so come, ma senza ragionarci mai troppo, o almeno senza farmelo sapere, lui ha un fiuto inesauribile per scovare anche il minimo raggio di luce e sappiamo entrambi che io lo seguo a breve. Lui detta la strategia dai box, io cerco di guidare il meglio possibile, là fuori. Io gli faccio vedere le carte, lui cerca di vincere con quelle, io le metto sul tavolo. Lui vede le giocate, io le realizzo. Specialmente nelle mattine assolate romane :)

well that day, that day



what a mess, what a marvel


i walked into that cloud again and i lost myself


and i'm sad, sad, sad, small, alone, scared


craving purity a fragile mind


and a gentle spirit


that day, that day


what a marvellous mess


this is all i can do, i'm done, to be me


sad, scared, small, alone, beautiful


it's supposed to be like this


i accept everything


it's supposed to be like this


that day, that day


i lay down beside myself


in this feeling of pain,


sadness, scared, small


climbing, crawling towards the light


and it's all that i see


and i'm tired and i'm right


and i'm wrong and it's beautiful


that day, that day


what a mess, what a marvel


we're all the same and no one thinks so


and it's ok


and i'm small and i'm divine and it's beautiful


and it's coming and already here


and it's absolutely perfect


well that day, that day


when everything was a mess


and everything was in place


and there's too much hurt, sad, small


scared, alone and everyone's a cynic


and it's hard and it's sweet


but it's supposed to be like this


that day, that day


when i sat in the sun


and i thought and i cried 'cos i'm sad


scared, small, alone, strong


and i'm nothing and i'm true


only a brave man can break through


and it's all ok, yeah it's ok


that day, that day


i lay down beside myself


in this feeling of pain,


sadness, scared, small


climbing, crawling towards the light


and it's all that i see


and i'm tired and i'm right


and i'm wrong and it's beautiful


that day, that day


what a mess, what a marvel


we're all the same and no one thinks so


and it's ok


and i'm small and i'm divine and it's beautiful


and it's coming and already here


and it's absolutely perfect


that day, that day



giovedì 28 giugno 2012

Il telefono, la tua voce (forse)

Quando mi sento ansiosa, ti chiamo sempre. Mi chiedi cosa succede e io ho la stessa risposta da anni: non so se ce la faccio. Tu non vuoi nemmeno sapere cosa succede e mi ripeti di stare tranquilla: non sono ancora riuscita a capire se è perché mi stimi troppo o perché vuoi tagliar corto. Poi mi rassicuri e mi chiedi cosa c'è che non va e io rispondo sempre con la stessa parola: niente. Hai l'accortezza di non domandarmi perché ti ho chiamato allora e rimani in attesa. E io ribadisco che va tutto bene perché in effetti è la verità ed è un ottimo periodo e che però sono dubbiosa, insicura, mai contenta. Se mi avessero raccontato 8 mesi fa tutto questo, il neurone ci avrebbe fatto una bella risata e poi avrebbe chiesto: ok, dove si firma, come si ottiene? E allora a maggior ragione mi chiedi quindi perché ho la sensazione di essere il classico elefante nella cristalleria, che appena si muove sbaglia. Prevengo la tua obiezione: sbaglio anche stando ferma. Vedi che non se ne esce? Mi ripeti che mi merito tutto quello che desidero. Io rispondo che bisogna fare attenzione a quello che si desidera, perché potrebbe realizzarsi. sciocchezze da filosofi, mi dici. Ma io e te sulla filosofia abbiamo sempre avuto punti di vista diversi e prima che la conversazione si esaurisca ci salutiamo. Io ho avuto un consiglio, tu forse qualche minuto in meno sulla tabella della giornata. In fondo a questo servono gli amici, no?

giovedì 21 giugno 2012

On the road again

Una volta mi hai chiesto cosa ci trovi io nel viaggiare sola. È vero, a volte ho un disperato bisogno di condividere quello che vedo, quello che provo, quello che assaggio, quello che ascolto. A volte ho un altrettanto disperato bisogno della libertà mentale di vagare in giro. Non sembri irrispettoso, per me è una specie di meditazione, è fare il vuoto nella mia testa, o almeno provarci. Per questo ogni tanto parto, ogni tanto ceno da sola e passeggio senza una meta definita, possibilmente in città che non conosco bene. Poi torno, torno sempre, nonostante tutta la libertà che mi concedo. Torno perché so che ho la possibilità di ripartire. Chiamala sindrome di Ulisse se vuoi: in fondo, è sempre stato il mio eroe preferito.
Ora ho salutato tutti, posso infilarmi un paio di scarpe comode e andarmene in giro a cercare un baretto con una buona vista e una buona birra e magari un po' di musica. Poi quando tornerò in camera la sera penserò che non vedo l'ora di arrivare a casa. Tanto poi tra due giorni mi infilo di nuovo in macchina a macinare km, ascoltare musica e cantare a squarciagola.

martedì 12 giugno 2012

no, non posso

Posso? posso essere insofferente una volta tanto? posso essere impaziente? posso lamentarmi del temporale alle 5 del mattino sulla strada per l'aeroporto e del sole cocente due ore dopo 1000 km più a sud? posso aver voglia di chiamare qualcuno senza infastidire nessuno? posso smetterla di pensare, aspettare, valutare, considerare, ponderare? posso desiderare di trovarmi in altro posto anzichè nel corridoio di un ospedale senza aria condizionata? posso volere che arrivi la notte così il cervello si svuota?
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lunedì 11 giugno 2012

if, then

If you want to call me baby



Just go ahead, now


If you'd like to tell me maybe


Just go ahead, now


If you want to buy me flowers


just, go ahead, now


and if you'd like to talk for hours


just go ahead, now






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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna