not necessarily an ordinary life

giovedì 29 maggio 2014

it's just your expectations should be lower...

"Quando ero giovane”, diceva lo scrittore francese Albert Camus, “mi aspettavo dalle persone più di quello che potevano darmi, amicizia eterna, emozioni permanenti”. Più di una volta era rimasto deluso. “Adesso ho imparato ad aspettarmi meno di quello che possono darmi”, concludeva. “Le loro emozioni, la loro amicizia, i loro gesti nobili continuano ad avere un valore miracoloso ai miei occhi, sono il frutto della grazia”. 


And you've been down this road before 
Which is not to say you're bored 
Or that you shouldn't want for more 
It's just your expectations should be lower, should be lower 

Io una volta credevo che significasse accontentarsi. Invece vuol dire solo adattarsi e non pretendere quello che non si può avere, non sempre, non tutto in una volta. Fai il primo passo, senza aspettarti chissà cosa, per pura voglia di farlo, perchè è la cosa giusta da fare, perchè non sapresti fare altrimenti, perchè è il meglio che tu sappia fare. Poi, let it be.

lunedì 26 maggio 2014

heaven in hell

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. — Italo Calvino, Le città invisibili

venerdì 23 maggio 2014

sei perfetta, ma...

«Gli uomini, con cui aveva tutto in comune, non la volevano tra i piedi. Le donne, con cui non aveva niente in comune, sorridevano troppo, ridevano troppo forte, e in generale le ricordavano i cagnolini, la vita persa dietro l'arredamento e il modo di vestire delle altre. Non c'era mai stato posto per una come lei»· Philipp Meyer

martedì 20 maggio 2014

what goes around comes around....

"what goes around comes around"
That is the effort you give will in the end be rewarded somehow. You just need to have some patience sometimes. Like they say good things come to those whom wait. 

 Questo mi scrisse la mia ex capa. Suona a metà tra il continuo impegno anglosassone e una specie di karma. Lo disse a me, poi, che ho sempre avuto la pazienza di una cicala, che ho sempre voluto tutto e possibilmente subito, perchè altrimenti non ero abbastanza brava. Proprio a me, che ho sempre pensato che se non ottenevo qualcosa al primo tentativo era perchè evidentemente non avevo fatto abbastanza per meritarmelo.

 Però, dato che i problemi non possono essere risolti dallo stesso atteggiamento mentale che li ha causati, ora proviamo a darci una possibilità. Proviamo a stare bene qui e ad adattarsi. proviamo ad aspettare un pochino, proviamo ad darci un po' di fiducia. proviamo ad essere positivi, entusiasti e a godercela

  Voy a reír, voy a bailar 
¿Pa' qué llorar? ¿Pa' qué sufrir? 
Empieza a soñar, a reír 
Voy a reír, voy a bailar 
Siente y baila y goza, 
que la vida es una sola 
Voy a reír, voy a bailar 
Vive, sigue, siempre pa'lante, 
no mires pa' atrás

venerdì 16 maggio 2014

zip-line

-Sai che la tua vita è appesa a questo filo?- 

eh, lo so: e allora bisognerà essere leggeri leggeri, bisognerà scivolare e non aggrapparsi, perchè altrimenti diventi pesante e non vai da nessuna parte. Le cose pesanti cadono, le cose leggere fluttuano e se eventualmente vanno per terra poi si rialzano in fretta. Volano da una parte all'altra, abbracciano l'aria e guardano il mare al di sotto.

(Io ho persino aperto gli occhi, che tengo chiusi anche quando ballo. Io soffrivo di vertigini e avevo paura di volare, una volta)

lunedì 12 maggio 2014

Mexico, it sounds so sweet...

L'acqua è dappertutto. Ti insegue beffarda sopra la testa. Copre i tuoi tentativi di rimanere asciutta. Riempie le buche per farti affondare. Si intrufola nello zaino. Rende scivolosa ogni parvenza di equilibrio. Pasticcia con la cera e gli aghi di pino per terra. Mi fa sembrare un cappuccetto rosa che cammina. Inumidisce la carta, che così, tutta corrugata, potrebbe sembrare una mappa vissuta, ma con la mia scrittura sopra assomiglia piuttosto a una lista della spesa dimenticata nei jeans. 
Poi entra dentro di te, sotto forma di tequila. Allora, tutto è molto più chiaro....
Poi entri tu, dentro di lei. Ci cammini a fianco: acqua che cade da sopra, che spruzza da sotto, che forma una parete in cui puoi infilare le mani. Ci navighi sopra e non è mai abbastanza, perché ti culla così bene. Ti ci immergi: come se ti avesse consegnato le chiavi di un'altra dimensione. Ti ci tuffi e lei ti porta in superficie gentilmente. Ti offre la possibilità di guardare con altri occhi. Ti accoglie alle tre del mattino. Ti fa iniziare la giornata. Ci giochi dentro. Stai a galla, che sulla terraferma non è mica sempre così facile. 
Poi esce lei da te, sotto forma di un paio di lacrime, perché la devi lasciare. Un paio solo, perché lei non tollera (e io nemmeno) le persone che guardano sempre indietro e mai avanti. Lei si adatta sempre alla tua forma: tu dovresti ricambiarle il favore e adattarti anche tu alla forma del mondo.

(Dicono che il Messico sia caldo e afoso. Well, I just don't care


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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna