not necessarily an ordinary life

mercoledì 28 aprile 2010

il boss come uomo di pace

Distruggere, trucidare, rubare, questo, con falso nome, chiamano impero e là dove hanno fatto il deserto, lo hanno chiamato pace.
Tacito, I secolo dC.

lunedì 26 aprile 2010

sex and the city/3

Premessa: immaginatemi mentre sorseggio un cosmopolitan scrivendo su un macbook in un locale di manhattan vestita con uno di quegli abiti impossibili che non donano per niente ma che addosso a me sembrano valere il loro prezzo e con sandali tacco 12 anche se fuori gela. Prendete il fiato, adesso, visto che non ci sono volutamente virgole! Vi concedo un paio di minuti, per respirare e perchè effettivamente tutta la scena richiede una certa dose di immaginazione...Tanto non preoccupatevi: è probabile che tra poco mi vada a cercare un pub dove possa guardare la partita con una pinta in mano. Ma sto divagando. Allora, riassumendo: io, mac, cosmopolitan, abito impossibile, tacchi 12. Ciak, motore, azione!

Nella società di oggi, la libertà sta nel poter dire di no oppure nel cogliere tutte le occasioni che ti si presentano non sentendosi in colpa in nessuno dei due casi?
La domanda si è presentata nella mia mente assonnata una domenica mattina. Sabato sera avevo ospitato un po' di amici per una doppia festa di compleanno. Qualcuno si sarebbe voluto trattenere un po' di più ma ha finito con l'andarsene con gli altri. Una settimana dopo, si rideva insieme. Si chiama leggerezza, libertà? Significa non saper cogliere le occasioni? Significa non avere più 20 anni, età in cui uno si butta e basta?
Considerazioni a lato, un po' più leggere:
1) ma il mio inconscio esclude a priori e fa allontanare tutti quelli che hanno un 3 come prima cifra delle candeline sulla torta di compleanno?
2) ma io mi devo fare per forza chilometri e chilometri? Le cose molto più facili non mi intrigano mai, eh?
Ok, ora immaginatemi pure mentre spengo tutto, lascio a metà il cosmopolitan e mi incammino verso il locale dei miei sogni, che esiste e sta a Boston: è un buco con un bancone a lato e non molta luce in cui suonano jazz (la serata in cui c'era anche io, il contrabbassista sembrava un irlandese, il trombettista era un nero enorme e la pianista era orientale) e c'è una piccola televisione vicino al bancone dove trasmettono la partita di hockey. Seguitemi mentre apro la porta, ordino una media rossa e mi metto comoda al bancone tamburellando con le dita il tempo e commentando la partita col barista. Camminate con me mentre torno a casa con un gran sorriso. Probabilmente, potreste chiamare leggerezza anche quel momento. (se poi avete sempre in mente il vestito impossibile e i tacchi 12, dovreste anche convenire con me che ci vuole anche una discreta dose di equilibrio...)










giovedì 22 aprile 2010

eh?

"A volte ci si trova di fronte ad affermazioni che sembrano inoffensive. Ad esempio questa, che le leggi della scienza (da cui la Tecnica è guidata) sono ipotetiche, cioè non sono verità assolute. Spesso gli scienziati se ne dimenticano. Ma l'ipoteticità delle leggi scientifiche significa ad esempio che un corpo, abbandonato a sé stesso, da un momento all'altro, invece di cadere verso il basso potrebbe andare verso l'alto. Qui la ribellione possibile della Natura è ben più radicale." (E. Severino, Corriere del 18 aprile)
Anche gli asini potrebbero volare, solo che sono naturalmente portati a non ribellarsi, evidentemente...

A parte le battute, uno dei più importanti filosofi italiani non ha la più pallida idea di che cosa faccia davvero uno scienziato. Non voglio tirare il pippone teorico, spero solo che quella buonanima di Newton riposi in pace e che ingegneri e architetti per i loro calcoli gli diano ancora retta. Sotto l'ipotesi che la natura, almeno quella con cui hanno a che fare, accetti sempre di comportarsi secondo le sue leggi, naturalmente...

mercoledì 21 aprile 2010

le ultime parole famose...

A dicembre: -Amica, hai fatto benissimo: tra un cambio di lavoro e un altro, un mese sabbatico, per te e solo per te. Per leggere, andare in palestra, mettere a posto casa, riposare, vedere gli amici, cucinare e chi più ne ha più ne metta. Ti invidio tantissimo e la prossima volta lo farò anche io!
Ad aprile: -Al più presto? Sicuro, però ho due mesi di preavviso. Li posso ridurre a uno, come no. Finisco il 14 maggio e reinizio il 17. Il 15 e 16 ho un master. Gli integratori me li rimborsate vero?

martedì 20 aprile 2010

springtime

Ho una nuova collana blu.
Fiori nuovi, stasera esco, ho un anno di più
Tra un mese cambio lavoro. Ho altri chilometri sulle spalle e nuove immagini da ricordare. Amicizie, le stesse. Conoscenze, parecchie. 6 paia di scarpe in più, un paio di camicie e un po' di magliette. Timbri sul passaporto.
Dove vuoi andare oggi?
Dove i sogni si realizzano e le fantasie restano tali, perchè altrimenti non avrei più materiale da dove trarre ispirazione.

giovedì 15 aprile 2010

back home

Ecco, sono appena tornata a casa e c'è già una magnifica confusione.
Io mi ci trovo bene nel caos organizzato. Colloqui, riunioni, lezioni, corsi, feste di compleanno. Tutto, insieme, subito!
Ma
uno alla volta, uno alla volta, uno alla volta, per carità...

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna