not necessarily an ordinary life

mercoledì 20 luglio 2011

la pala gira

Questo albergo ha sicuramente conosciuto tempi migliori, ma è costato poco e ci rimarrò una notte soltanto. La camera è piccola, senza aria condizionata. C'è un ventilatore sul soffitto. La pala gira ma sposta solo aria calda. Fuori non c'è sole, ma è solo l'afa che lo nasconde. La pala gira e non vale la pena farsi una doccia, già respirare costa fatica. La pala gira, tanto lo so che tra un attimo non sarò più cosciente, cadrò in un sonno senza sogni. La pala gira e sta esattamente sopra la mia testa, chissà con che cosa la avranno fissata. La pala gira e non disturba nemmeno la colonna di moschini impavidi accanto al lavabo. La pala gira e si porta dietro il soffitto e la sua ombra. La pala gira, oddio, non è che mi sta ipnotizzando? La pala gira, ma accidenti, il movimento non doveva essere un'illusione, eh, Zenone? Achille non raggiungerà la tartaruga e io non arriverò a spegnere la luce, con le mani piccole che mi ritrovo. La pala gira, ma vuoi vedere che ha capito tutto lei, che va avanti anche se è palesemente inutile il suo sforzo. La pala gira, ma io ormai quasi dormo e se non la guardo forse smetterà. O ha già smesso, tanto è uguale, tanto è tutto immobile, tanto non serve. La pala gira, buonanotte.

Questa camera d'albergo esiste solo nella mia mente, però grazie a:
- i moschini in colonna in una pensioncina di Oporto
-l'afa soffocante di Malta
-la pala che girava in non mi ricordo più che paesino in Francia o era Grecia, o Spagna chi lo sa?
-quelle sere che mi addormento sul divano o sul tappeto, a casa mia

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna