not necessarily an ordinary life

martedì 8 dicembre 2015

Non necessariamente in ordine di importanza o apparizione

Wishlist to self

-imparare a correre (run baby run)
-comprarmi una tastiera e imparare a suonarla
-imbiancare casa
-riprendere a ballare salsa
-gli aperitivi in francese
-il livello a2 di spagnolo
-coaching
-pubblicare qualche foto
-proseguire col tango
-cambiare a poco a poco lavoro

mercoledì 2 dicembre 2015

happiness is an attitude

parliamo tranquillamente a pranzo e mi dici che in fondo sono brava. mi chiedi come ho fatto, come faccio a essere felice in un posto che non mi piace.
ma io non lo so, non ho ricette.
io solo questo so fare: parlare con la gente e dar loro delle idee. Ascoltare, raccontare.



giovedì 26 novembre 2015

una frase, un rigo appena

una frase, una riga di belle parole, una sequenza di note, una fotografia, un colore vivace, un disegno, un suono, un'immagine, un profumo, un buon caffè, un dolce appena sfornato, una storia emozionante, una domanda opportuna, una spiegazione illuminante, una gentilezza, una complimento, una carezza involontaria, una musica, una passeggiata, un bicchiere di vino, un progetto di viaggio, un amico che scrive, un amico a cui scrivere, un sorriso, un sapore eccitante, uno sguardo sul mondo, un odore di spezie, una mano, un saluto, un aiuto, una canzone invitante, un ritmo travolgente, un sorriso.

martedì 10 novembre 2015

beautiful strangers

la signorina f. ripensava sul treno del ritorno a casa a quando veniva colta dal panico ogni volta che doveva affrontare più di una persona sconosciuta alla volta. le venne in mente quella sera a grosseto in cui mai e poi mai avrebbe voluto uscire dalla stanza dell'albergo per sedersi a tavola con gli altri ospiti. si disse che certo, ora il suo lato estroverso era decisamente prevalente ma forse parte del merito stava negli altri più che in se stessa. Si disse che è facile in effetti stare bene tra persone che si rispettano e hanno un sacco di idee interessanti. Il fatto che la maggior parte di queste fossero perfetti sconosciuti, beh, oramai non le importava più di tanto. Le sarebbe piaciuto fare tutte queste riflessioni a voce alta e magari raccontare molto più di se stessa a tutti quanti, ma il sospetto che in fondo gli altri non avessero granchè interesse a conoscere tutti quanti i suoi pensieri o le sue esperienze la bloccava sempre. Non erano così originali come le sarebbe piaciuto, ne era sicura.
la signorina F. guardando fuori dal finestrino in una calda giornata autunnale si ripeté convinta di essere comunque una persona fortunata. Al pensiero delle giornate trascorse e ancora di più di quelle che sarebbero arrivate sorrise sicura.

martedì 3 novembre 2015

la ballerina delle nove

la ballerina delle nove dovrebbe finire alle dieci, ma si ritrova sempre a casa alle due del mattino.
la ballerina delle nove per fortuna sua non ha bisogno di molte ore di sonno
la ballerina delle nove per natura si porterebbe dietro il minimo indispensabile, cioè le chiavi della macchina, il telefono, il bancomat, gli esercizi di pianoforte, le scarpe da ballo
la ballerina delle nove prenota in allegra e vitale confusione aerei, alberghi, parrucchieri, gommisti
la ballerina delle nove evade dall'open space in ufficio ascoltando un mix di handel, caryl simon e prodigy
la ballerina delle nove pensa che sì, si trova nelle code e tutto sommato non ci si sta poi così male
la ballerina delle nove si commuove per niente, per van gogh, per la ferrari, per le lettere d'addio dei colleghi ma crede che sia bello così
la ballerina delle nove sta bene con quel poco che è tantissimo, cioè martini, musica e medie rosse
la ballerina delle nove guarda fuori dalla finestra e ride, perchè non avrà tutto, non arriverà a fare tutto ma forse quello che è importante sì

domenica 1 novembre 2015

Friday night-it's gonna be alright

ICi sono sere in cui intuisci che quello che avevi programmato non va all'improvviso più bene. Ci sono sere in cui vale la pena seguire solo un'intuizione: stattene seduta e aspetta oppure resta lì, non andartene a casa. Annulla tutti i programmi: il meglio deve ancora venire. 
Così ho fatto e ho avuto in cambio chiacchiere, parole, conforto, risate, vino, buona birra, il mio vecchio pub, brillanti conversazioni, buona compagnia, iniezioni di ottimismo, sorprese, belle serate, la sensazione di divertirmi ogni singolo minuto.
Un affare, non c'è che dire :)

What you don't have you don't need it now
What you don't know you can feel it somehow 
What you don't have you don't need it now
Don't need it now
Was a beautiful day



giovedì 27 agosto 2015

Gli estremi

Guardali, se ne stanno seduti a gambe incrociate sopra tappeti colorati e sotto un'enorme tenda, le donne in fondo con i bambini e gli uomini davanti. Ci hanno visto nella strada e ci hanno fatto cenno di entrare. Ci lasciano guardare, fotografare e alla fine ci offrono il pranzo. Loro continuano a battersi il petto e piangere per i loro martiri e ogni tanto qualcuno si interrompe, ci saluta e sorride. 
Non posso fare a meno di pensare al contrasto fra la prevalenza del colore scuro in fondo dove sono sedute le donne e la macchia più chiara davanti dove stanno gli uomini.
Una bambina fuori in piazza sopra una macchinina rossa guida, parcheggia, va in retro e impenna proprio davanti ai suoi amichetti, che la guardano metà con invidia e metà con la speranza che lei conceda un giro. Ma nel quarto d'ora in cui la osservo non succede mai: la bimba continua a impennare e guidare guardandoli ben in faccia finché non la chiamano per pranzo e scompare in un cortile. Naturalmente lei scende come se fosse stata su una Ferrari e qualcuno le prende subito la macchinina e la mette a posto senza che lei debba fare nient'altro che pensare al prossimo modo di divertirsi. 
Non posso fare a meno di pensare a un nuovo contrasto: la bimba spavalda e gli amichetti con lo sguardo adorante e invidioso. 

Io, mi chiedi? Io sto in mezzo: sto seduta ma non in fondo e guido ma non impenno, convinta che gli estremi siano a volte parecchio istruttivi ed essendo terribilmente curiosa di provarli ma avendo paura di non sapere più come tornare indietro.

lunedì 10 agosto 2015

Bionda

La ragazza bionda di fianco a me in aereo non mi degna di uno sguardo quindi ho tutto il tempo di osservarla. Ha occhi profondi grigi truccati con una linea dello stesso colore sfumata alla perfezione che la fa sembrare una Cleopatra nordica. Porta i capelli lunghi legati in cima alla testa e una canottiera beige molto morbida e scollata che lascia vedere un reggiseno abbinato. Quasi subito si isola con un iPhone nelle orecchie.
Poi l'altoparlante annuncia l'arrivo a Teheran. Lei sbuffa, Lascia passare tutti i minuti possibili poi all'ultimo momento tira fuori dallo zaino una camicia larga e lunga e se la infila sopra i jeans attillati. Poi prende il bagaglio a mano e si accomoda sopra la coda di cavallo un foulard. Se lo lega sotto il collo, prende il passaporto iraniano e si incammina senza dire una parola. Ciao, ragazza bionda taciturna ed espressiva.

lunedì 6 luglio 2015

Eyes wide shut-2

E' curioso come tutti associno gli occhi chiusi al l'abbandono e al tentativo di concentrarsi. Si suppone quindi che la persona che ci sta davanti in quel momento, proprio perché assiste al nostro momento di  vulnerabilità, sia una di cui ci fidiamo in modo particolare. Vero, ma non del tutto. Sarà perché non ho mai visto bene, ma per me invece gli occhi non sono associati alla possibilità di vedere e quindi chiuderli non mi isola particolarmente. Per me tenere gli occhi aperti vuole soprattutto dire la possibilità che le altre persone mi guardino dentro, perché si capisce immediatamente quello che penso se si incrocia il mio sguardo. E allora mi comporto come i bambini, che sono convinti che se coprono il viso con le mani allora sono nascosti per bene e nessuno potrà trovarli. E allora chiudo gli occhi d'istinto se voglio che quello che sto pensando rimanga solo per me. Invece, li tengo bene aperti se mi fido, se mi accorgo che l'altro non si allontanerà né mi giudicherà se anche capisce al volo i miei pensieri. 
If you knew what I'm left imagining 
Would you go, would you go?

venerdì 3 luglio 2015

a perfect day

esistono giornate inaspettate. calde, afose, in cui il respiro ti si attacca alla pelle. poi scopri che il viaggio che volevi fare da anni si concretizza. qualcuno riconosce che avevi ragione tu e l'hai sempre avuta. vedi in una vetrina la collana che avevi perso e che adoravi, entri e trovi l'anello che è vent'anni che ti hanno rubato: anzi, sono ancora più belli e decidi d'impulso che un regalo te lo meriti. poi qualcuno organizza di andare a ballare e poi la serata finisce a chiacchierare davanti a un bicchiere di vino come tra vecchi amici. e non avresti proprio voluto tornare a casa mai.
io non lo so se queste giornate capitino semplicemente per caso o esista una ricetta per far sì che si ripetano. ho solo deciso di godermele quando arrivano, di essere felice quando qualcuno decide di raccontare i fatti suoi, di cantare in macchina tornando a casa di notte, di ringraziare chi si ferma con me a bersi un bicchiere e decide di regalare un pezzo del suo cammino.

mercoledì 27 maggio 2015

per fortuna succede

Succede che al mattino hai 4 ore d'esame. Succede che poi lavori 7 ore. Succede che ti pregustavi una serata solitaria con cenetta e riposo. Succede che fai tardi in ufficio e giusto al limite arriva un messaggio: ieri sera hai detto che ballavi, vai ancora? Succede che decidi di aspettare ancora un po' e di stare direttamente fuori. Succede che rimani fuori dal locale ad aspettare che si faccia l'ora di apertura e poi decidi di entrare ma sei da sola. Succede che la maestra di ballo decida lo stesso di fare lezione con te. Succede che poi arriva dopo peripezie varie anche l'amico che aveva spedito il messaggio. Succede che la musica è divertente, la birra è buona e non stai ferma un secondo. Succede che inemmeno riconosci il tuo amico ma lui ti dice lo stesso: giornatina eh? finisci la birra che andiamo a ballare.

venerdì 27 febbraio 2015

consigli ad un giovane tanguero

1-la prima regola del fight club....no scusa
1-non avrai altro...oops no ho sbagliato ancora!

Allora, seriamente e in ordine sparso:

1-conosci te stesso e mettici un po' di quel che trovi nel tuo tango. se sono brutte tutte quelle facce di plastica che si trovano oggi, tutte uguali, altrettanto si può dire di quei corpi che si muovono tutti nello stesso modo.
2-abbracciami. il che non vuol dire stringimi, soffocami, strangolami. e nemmeno lasciarmi andare alla prima occasione. vuol dire che per qualche minuto mi devi tenere con te. stai tranquillo che se ti ho detto di sì mi piacerà.
3-conducimi, il che vuol dire che dobbiamo andare in una direzione sicura insieme. Insieme.
4-sii chiaro. ma non dirmi a parole cosa vuoi fare. non è necessario.
5-sorridi. stiamo ballando, non andando al plotone d'esecuzione.
6-fidati di me. non sono uno scheletro, nè un frigorifero da spostare, non cadrò alla prima occasione e non mi farò del male. troppo male, intendo ;)
7-ricordati che prima di essere una donna, sono una persona. a nessuno fa piacere essere giudicato, strattonato, costretto a fare cose che non capisce.
8-se hai un certo timore ad affrontare la pista, beh, fai bene. però ricordati che non sei l'unico: pure io sono lì in mezzo e ti capisco benissimo.
9-ascolta la musica. sono tra le tue braccia perchè sono il mezzo tramite il quale esprimi quello che senti. per quello si balla in due e non da soli.
10-il tango è un linguaggio e come tutte le lingue si impara parlandolo. all'inizio non occorre un così ampio vocabolario: per farsi capire vale più saper mettere le parole in fila che saperne molte.

Un'ultima cosa: balla qualunque cosa ti sembri adatta. Gli AC/DC sono milonghe, paolo conte e ivano fossati sono splendidi tanghi e anche molto jazz si presta. stai imparando per divertirti, no? e allora sperimenta, contamina, immagina, improvvisa.

Un'ultimissima cosa: il tango è una danza viva, che non si fa ripetendo dei passi.
La cosa che mi fa impazzire è proprio questa: che è sempre diversa ogni volta pur rimanendo ben caratterizzata. Giovane padawan, non è impossibile, è solo questione di ritmo e fiducia :)

Se dopo tutto questo pippone volessi ancora provarci, sono quella che sta col sorriso stampato e il bicchiere pieno seduta al tavolo un po' in fondo, tanto brava a dispensare consigli quanto a disattenderli tutti ;)

Eyes wide shut

These smiling eyes are just a mirror for..
Non vi so guardare. Me ne sto a chiacchierare, bere, ballare, evito i vostri occhi e non me ne rendo nemmeno conto. Ma non è che non voglia incontrare il vostro sguardo, tutt'altro: anzi, mi piacerebbe tantissimo saperlo fare. Che a tenere gli occhi aperti son bravi tutti (e nonostante questo io non sempre ci riesco), ma mantenerli su di voi il tempo sufficiente perché vi accorgiate di me è tutt'altra questione. Rischierei persino che mi leggiate dentro e poi chissà se vi piace quello che trovate. 

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna