not necessarily an ordinary life

venerdì 18 novembre 2016

come non salvarsi la vita

Ti hanno soprannominato tiffany, ti ritrovi una perfetta bridget jones. e chi non è stata bridget jones, chi non è stata goffa, inopportuna, ridicola. chi non si è trovata a pentirsi un attimo dopo aver fatto o detto o scritto qualcosa? chi non ha potuto rimediare, perchè ormai era tardi, ma solo chiedere tante scuse? chi non si è mai sentita di troppo, chi non ha mai messo in imbarazzo qualcuno?
beh, quel qualcuno non volevo essere io, tutto qui. 

venerdì 30 settembre 2016

come salvarsi la vita

Salvarsela con un martini
salvarsela con i cretini
salvarla quando gira il vento
giurare il falso incrociando le dita
però salvarsela la vita
salvarla con le figurine
salvarla con le patatine
con il rimorso di arrivare
soltanto quando la nave è partita
però salvarsela la vita.

salvarsela iscrivendosi all'università, salvarsela bevendo un martini, salvarsela incominciando a studiare, salvarsela facendo un colloquio, salvarsela immaginandosi un piano B e uno C, salvarsela con una chat, salvarsela iscrivendosi a un corso di arrampicata, salvarsela leggendosi un libro di Barmasse, salvarsela sui tacchi, salvarsela rubando il tempo, salvarsela all'ultimo minuto, salvarsela correndo, salvarsela con un ordine su amazon, salvarsela in 5 ore, salvarsela ballando, salvarsela strimpellando, salvarsela con sheryl crow, salvarsela con tanti km in macchina, salvarsela buttando vecchi appunti, salvarsela col barolo, salvarsela in bici, salvarsela con tutte queste cose non necessariamente in quest'ordine.
salvarsela e basta.

mercoledì 24 agosto 2016

la sindrome dell'impostore

tremendissima sindrome, che ti fa vivere nella costante paura che prima o poi scopriranno che non sei così brava, o così bella, o così intelligente o così-qualunque-altra-cosa, che verrà il giorno in cui le persone si renderanno conto delle tue reali capacità, del tuo reale fondoschiena e della tua reale simpatia. quindi ti giudicheranno male non solo perchè non sei abbastanza, ma perchè li hai ingannati e hai permesso che loro ti credessero, abusando della loro buona fede. qualcosa tipo la cacciata dall'eden.
Argh.

lunedì 22 agosto 2016

di vette (e di code)

sono una donna di mare e di pianura, perchè sono nata in un posto dove le vette si vedono solo se il cielo è limpidissimo e non succede quasi mai, perchè a me il mare consola lo spirito e perchè considero ogni spigolo un ostacolo. mi piace non avere limiti nell'immaginare come popolare l'orizzonte e troppe cime lo saturano ai miei occhi.
non avevo mai considerato le vette non come ostacoli alla vista ma come stimoli per andare al di là, per vedere cosa c'è dietro, cosa si vede dall'alto. forse bastava chiedere a chi sulle vette ci cammina davvero.
io che abito da una vita nelle code, non mi sento mai davvero a casa da nessuna parte se non sul mio pezzo di tappeto e nemmeno sempre e ho considerato subito casa ogni singola stanza d'albergo in cui sono stata, tranne una a firenze, sono sempre in cammino ma l'ho sempre considerato in piano. magari da lassù la vista è migliore, magari da lassù si riesce a considerare non solo la strada da fare ma anche quella già fatta e riposarsi e dire che sì, una volta tanto, va bene così com'è.

mercoledì 10 agosto 2016

look me in the eyes

When you feel my heat
Look into my eyes
It's where my demons hide


If you knew
What I'm left imagining
In my mind
In my mind
Would you go
Would you go


guardami, mi dici, come se ti piacessero davvero i miei occhi, come se volessi leggerci dentro, come se fossi sicuro di non sottrarti a quello che suggerisce il mio sguardo.
guardami, mi dici, perchè io d'istinto chiudo gli occhi e così mi illudo di trattenere i miei demoni. guardami, mi dici, e così mi spogli del tutto.

guardami, mi dici, e mi rendo conto che in realtà non c'è nulla che tu non possa vedere.

mercoledì 8 giugno 2016

pause troppo lunghe

scrivo tantissimo, ogni giorno e ancora di più vorrei scrivere. mi piacerebbe che degli elettrodi nel mio cervello registrassero pensieri e immagini anzichè un elettroencefalogramma.
Ci sono forse troppe idee perchè trovino il loro sfogo in un post compiuto: ecco le pause.

lunedì 21 marzo 2016

algoritmo per sorridere

Provare sempre la sensazione di essere quell'altra, quella sbagliata, quella che non conviene, quella fuori posto, fuori target, quella che non c'azzecca, quella che un'altra andrà meglio sicuramente.
Avere il dubbio orribile che davvero sia così. 
Scacciarlo prima che metta radici.
Alzare la testa.
Fregarsene.
Andare avanti.

lunedì 18 gennaio 2016

il dramma del momento giusto

Lo aspetti, lo cerchi, preghi che arrivi, crei le condizioni perchè si avveri, ti guardi in giro alla sua ricerca, ti chiedi dove sia finito e alla fine hai un'illuminazione. Non c'è, non c'è mai stato il momento giusto. c'è solo il momento in cui decidi che una certa cosa va fatta e basta. e meglio poca, a sprazzi, imperfetta, sbagliata, incompiuta, che non fatta del tutto.
Inizio, direi che è la parola del 2016

(dovevo saperlo dalla biochimica, io: lo scoglio è l'energia di attivazione, poi è tutto in discesa. c'è sempre un enzima adatto allo scopo)

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna