not necessarily an ordinary life

lunedì 31 maggio 2010

yellow submarine...

Riemergerò prima o poi...sperando più prima che poi. O come tutti concludono sempre le mail nel mio settore, ASAP. Che io mi metto ansia, perchè cosa ci sarà mai di tanto urgente che in una mail non riesci a digitare qualche sillaba in più? O cosa impedisce di scrivere per intero una formula di saluto, invece che KR? Mah...
Comunque riemergerò, per ora mi sono tuffata nel lavoro e ho un periscopio che mi consente giusto di sapere cosa succede nelle vicinanze.
But we all live in a yellow submarine...

mercoledì 19 maggio 2010

di mamma ce n'è una sola...

Guardo una foto di mia madre
era felice avrà avuto tre anni
stringeva al petto una bambola
il regalo più ambito
Era la festa del suo compleanno
un bianco e nero sbiadito
Guardo mia madre a quei tempi
e rivedo il mio stesso sorriso
E pensare a quante volte
l'ho sentita lontana
E pensare a quante volte…
Le avrei voluto parlare di me
chiederle almeno il perché
dei lunghi ed ostili silenzi
e momenti di noncuranza
puntualmente mi dimostravo inflessibile
inaccessibile e fiera intimamente agguerrita
temendo una sciocca rivalità
Guardo una foto di mia madre
era felice avrà avuto vent'anni
capelli raccolti in un foulard di seta
ed una espressione svanita
Nitido scorcio degli anni sessanta
di una raggiante Catania
la scruto per filo e per segno
e ritrovo il mio stesso sguardo
E pensare a quante volte
l'ho sentita lontana
E pensare a quante volte…
Le avrei voluto parlare di me
chiederle almeno il perché
dei lunghi ed ostili silenzi
e di quella arbitraria indolenza
puntualmente mi dimostravo inflessibile
inaccessibile e fiera intimamente agguerrita
temendo l'innata rivalità
Le avrei voluto parlare di me
chiederle almeno il perché……
Le avrei voluto parlare di me
chiederle almeno il perché ……
Ecco, ho appena visto una foto recentissima di mia madre e ho rivisto esattamente il mio stesso gesto nell'appoggiare la mano sul collo. Oltretutto siamo due gocce d'acqua, a parte i capelli. E' tenerissima. Mamma, accidenti a te, devo lavorare, mica commuovermi;)...

uff...:)

Io l'avevo detto che fino alla fine di maggio sarebbe stato un tour de force ma non immaginavo...ma sono contenta così. Sono ridiventata pendolare, ma io adoro Milano, lavoro la sera per completare i passaggi di consegne ma dormo sul pullman, completo training tutto il giorno ma imparo cose nuove e poi in ufficio hanno un ottimo caffè e la mattina mi faccio una bella passeggiata in centro per arrivare. e poi e poi e poi....per adesso va bene così:)

giovedì 13 maggio 2010

I'm not that kind of girl you'd take home

Ma certo che lo sai, in fondo. Non sono romantica, cerimoniosa, melensa. Non conosco le canzoni di Ramazzotti, non ballo i lenti, non porto le ballerine. Bevo birra rossa, guardo l'NHL sul satellite, mi piace cantare blues e il suo parente prossimo rock. Non dormo molto, guido sola, non porto l'orologio e pago i miei drink. Amo i vestiti leggeri, il colore rosso, gli anelli importanti e camminare sotto la pioggia. Dimentico tutto, tranne le sintesi e i dettagli, perchè lì sta quello che vale la pena conoscere. Tu sei negli stessi giorni allo stesso locale e canti le stesse canzoni. E' un particolare e non è deprecabile, è solo che io non reggo. I'm not easy, you see. Fidati, meglio così.

venerdì 7 maggio 2010

la valigia del biologo

Eccoci qua
siamo venuti per poco
perché per poco si va
e il sipario è calato già
su questa vita che tanto pulita non è
e ricorda il colore di certe lenzuola di certi hotel
che il nostro nome ce l'hanno già
e ormai nemmeno ti chiedono più
il documento d'identità
e allora eccoci, siamo qua
siamo venuti per niente
perché per niente si va
e c'inchiniamo ripetutamente
e ringraziamo infinitamente…
Sì, se non avessi studiato biologia avrei scelto il conservatorio e avrei fatto la vita non dell'attore ma dell'orchestrale. Ma il modo di andare in tournée l'ho trovato lo stesso: nemmeno a me in certi alberghi chiedono più la carta d'identità e il tassista in certe città mi tiene la valigia nel bagagliaio e recupera gli oggetti che dissemino in giro e certe hostess e certi autisti mi tengono compagnia e suggeriscono ristoranti e posti da visitare. E vado per qualsiasi scusa, solo perchè prendere un bagaglio è diventato un gesto naturale e ringrazio infinitamente chi mi dedica del tempo anche se è solo per lavoro. E quando il sipario cala e la riunione è finita e la relazione è pronta, recupero la valigia che ho lasciato un momento di là e riparto, solo per vedere lo strano effetto che fa il mio viso riflesso nei finestrini e negli occhiali degli altri passeggeri e la mia voce che chiede un altro biglietto, un'altra camera. E per niente vado, se non per tornare, perchè stare qui non ha senso se non posso partire. E amo il buio che si fa e il silenzio che c'è quando tutto si spegne al decollo e quando aspetto l'ultimo treno e quei pochi passi nell'atrio dell'uscita dalla stazione o dall'aeroporto sono il mio camerino in cui mi raccolgo e mi concentro. Poi la luce della città mi accoglie, il sorriso si illumina, il passo si affretta e allora eccomi, sono qua!

giovedì 6 maggio 2010

c'è posta per te...

Ho scoperto di aver conservato le mail spedite dal 2004 ad oggi. Rileggendone alcune, scopro che certo, avrei potuto scrivere meglio o fare di più in qualche caso, o comportarmi meglio in qualche altro, però ecco, sostanzialmente non ho la sgradevolissima sensazione di aver fatto o detto qualcosa che non avrei voluto o dovuto o di non riconoscermi in quello che ho scritto. Nero su bianco, emergono scleri, deliri, risate, abbracci, sconfitte, rivincite, piccole e grandi richieste e risposte. Sei anni di vita, quelli in cui diventavo davvero grande, in 50 pagine.
Beh, la più grande soddisfazione è guardarsi indietro con un sorriso e andare avanti.

martedì 4 maggio 2010

yes, I can!

Il mio miglior amico direbbe che non mi posso lamentare delle conseguenze delle mie scelte. Se scelgo di non stare mai ferma, devo accettare il fatto che non ho tempo. Ha ovviamente ragione, come praticamente sempre quando parla di me. Ma non ha considerato che dalla spremitura accurata di attimi si ricava sempre qualche minuto da dedicare alle cose importanti...ehi amico, una birra?

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna