not necessarily an ordinary life

martedì 21 luglio 2009

on the road again

A Berlino ho passato quasi una giornata intera aspettando le mie amiche. Ogni tanto mi piace camminare da sola per città sconosciute con una cartina in mano e rendere conto solo a me stessa di dove sto andando. In queste occasioni cammino per km senza quasi fermarmi, perchè vorrei avere un'idea dello spirito della città senza che il giudizio degli altri mi influenzi. Oltretutto ho un passo abbastanza veloce: cammino e mi guardo in giro sperando di cogliere l'atmosfera dei quartieri che attraverso. Per infilarsi in un museo c'è sempre tempo...
A Berlino poi non ci sono strade strette e tortuose, o almeno io non le ho viste: si cammina su viali abbastanza dritti e larghi. Non ci si perde facilmente, non c'è bisogno di guardare la cartina a ogni incrocio e quindi si ha il tempo di lasciar vagare i pensieri e di osservare quello che succede. Io cammino e non vedo la fine, come se poi mi importasse qualcosa dell'orizzonte, di quella linea sottile che non so definire. Cammino e mi distraggo e non sono mai a casa. A volte mi piace questo andare e tornare, a volte ci annego, perchè non so se fermarmi o continuare, un passo dopo l'altro, un piede davanti all'altro. E poi se un senso c'è, per me è poco importante. A me basta sapere che posso andare avanti a camminare, che posso cambiare la rotta se serve, fermarmi e poi ricominciare. E se una volta o l'altra raggiungerò un orizzonte, mi basterà stendere la mano. Se non sarò in un Truman show con uno sfondo di cartapesta, non ci sarà motivo di ritrarla.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna