not necessarily an ordinary life

domenica 20 gennaio 2013

Sai, l'abitudine

-Mi dai 5 minuti? Devo fare una telefonata.
-Certo.
Però nevica e abbiamo un ombrello solo, quindi non molta privacy. Eccola lì, la domanda fatidica:
-Potresti farmi un favore? Stare in silenzio? Vorrei evitare voci femminili in sottofondo.
-non c'è problema. Ci sono abituata.
-Come, ci sei abituata?
Poi qualcuno ha risposto al telefono. E siccome sei un amico non ho ascoltato la conversazione. Ho anche aspettato che finissi di parlare, tu un po' chino, io col braccio con l'ombrello tiratissimo, perché anche coi tacchi non ti arrivo alla spalla. Poi mi sono persa nella musica e nella conversazione. Non ti ho più detto che non è la prima volta che per quieto vivere, chiamiamolo così, qualcuno mi ha chiesto di evitare voci femminili in sottofondo. Ci sono abituata sul serio. Ed erano sempre amici miei, nemmeno amanti. Poi io son sempre lì, senza contanti, senza senso dell'orientamento, senza sonno, in piedi con l'ombrello aperto.

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

un solo ombrello

Unknown ha detto...

leggendo, sembra di vederti :-)

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna