not necessarily an ordinary life

venerdì 26 marzo 2010

invictus

Non vado spesso al cinema e non so nemmeno perchè, in fondo mi piace. Credo dipenda dal fatto che non amo particolarmente le multisala e che preferisco andare a teatro, perchè lì posso guardare la scena dove voglio e non dove vuole il regista. Ieri sera ho fatto un'eccezione e ho visto Invictus. Mi ispirava, perchè mi piace il rugby, perchè amo le storie di redenzione e i personaggi positivi . Non mi sbagliavo, il film è ottimo, ben recitato, ben diretto e sembra di stare nella mischia con Matt Damon. Però quello che volevo, in fondo in fondo, era una scusa per singhiozzare e commuovermi e non è successo. Io mi commuovo qui, comincio a piangere a calde lacrime quando la folla acclama Victoire! e quando parte la Marsigliese non mi trattengo più e la canto singhiozzando. Al rigore parato ormai tiro su col naso senza ritegno e all'invasione di campo piango e rido convulsamente.
In Invictus una lacrimuccia è scesa solo quando il capitano bianco risponde al giornalista di avere alle spalle 43 milioni di sudafricani. Poi ho visto l'inizio e la fine della partita vera. Ho pianto. Clint Eastwood è bravissimo e ha diretto un gran bel film, ma la realtà qualche volta non si può proprio superare.

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

nelson mandela vero è decisamente più commevente di freeman!

flanger ha detto...

ciao fraaaa....
se c'ero anche io ti avrei offerto un fazoletto.. e un sorriso :-)

a prestoo!!

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna