not necessarily an ordinary life

giovedì 4 marzo 2010

patatì, patatà, patatina come...

L'Unione Europea concede alla BASF l'autorizzazione al commercio della patata Amflora. Ohibò, che notiziona, che cosa c'è di interessante? Che è transgenica, è una patata in cui l'amido è costituito solo da una componente, ovviamente quella più importante dal punto di vista industriale. E ovviamente l'UE è stata subissata di critiche. Ora, io non è che sia una fan della tecnologia a tutti i costi, però mi piacerebbe che la gente che protesta sappia quello che sta dicendo. La patata è OGM, nel senso che è stata modificata geneticamente, ma non è stato inserito nessun gene proveniente da altri organismi. La BASF si è limitata a trovare il modo di impedire alle cellule della patata la produzione dell'altra componente dell'amido, quella inutile per scopi industriali (in termini tecnici, hanno silenziato un gene che codifica per un enzima responsabile della sintesi di questa componente).
Nella patata è inserito un gene per la resistenza ad un antibiotico. Giusto, l'antibiotico è la kanamicina e per farla breve serve quando state selezionando in mezzo al vostro esperimento le cellule che hanno effettivamente ricevuto la proprietà che interessa a voi. Però la patata non è un germe, non vi infetta e non è possibile in nessun modo che trasferisca a voi o ai vostri batteri la resistenza ad un antibiotico, per lo stesso motivo per cui in millenni che si mangia carne di erbivori nessun umano ha acquisito la capacità di digerire l'erba. Ma comunque, la patata della BASF non è ad uso alimentare, quindi il problema non si pone nemmeno. Per di più, gli antibiotici della famiglia della kanamicina non sono assorbiti a livello gastrointestinale (questa era su wikipedia, non era così difficile avere questa informazione).
Quindi, di che parliamo?
A me non fa paura discutere, a me fa paura l'ignoranza. Nessuno pretende che tutti siano dei tecnici, però che quelli che discutono sappiano quello di cui stanno parlando sì, lo esigo.
PS: per la cronaca, la tecnologia che serve che trasformare batteri e cellule (il famoso DNA ricombinante) è disponibile a qualunque studente dei primi anni di biologia, medicina, biotecnologia, farmacia. Costa pochissimo e non servono macchinari speciali. Potrebbero farla anche dei ragazzini alle superiori. Sono tutti untori?
PS2: Io sono socia WWF, ho votato verde e mi piacciono i presidi slowfood. Ma non tollero che si dica no per partito preso. Questi signori che si oppongono sempre fanno un lavoro a volte encomiabile, a volte davvero irritante. E dato che a livello di opinione pubblica sono molto ascoltati e intervistati, potrebbero fare il santo favore di leggersi non dico gli ultimi articoli delle riviste specializzate, anche se sarebbe doveroso, ma almeno un testo elementare di genetica. Perchè poi sembra che biologi e scienziati siano mostri disumani e non è vero.
PS3: Per la cronaca, l'insulina salvavita per i diabetici è prodotta da un umilissimo batterio, modificato a questo scopo.

3 commenti:

ALegalAlien ha detto...

ulteriori info e commenti su:
http://luciadelchiaro.blog.kataweb.it/
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/

giardigno65 ha detto...

mi informo e ti dico ...

Matteo ha detto...

Finalmente qualcuno che non apre la bocca e dà fiato nell'ottica del solito stucchevole buonismo "un tanto al chilo"... ottimo post

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