Sono sempre stata una lettrice vorace, direi compulsiva. Al liceo, vista la mia inclinazione verso la carta stampata, la mia professoressa di italiano non si capacitava del perchè non leggessi quello che lei consigliava. A me è sempre piaciuto fare di testa mia. A me piaceva capire. E non c'è niente di meglio per capire come funziona un mondo che inventarsene uno. Ergo, dai 15 ai 20 anni ho divorato tutta la fantascienza su cui riuscivo a mettere le mani, soprattutto quella classica, quella di Asimov, per intendersi. Lì ho imparato che la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci, perchè c'è sempre un modo intelligente per cavarsela. Lì ho imparato a non dare il finale per scontato, perchè ci potrebbe essere un Mutante che sovverte le regole. Lì ho imparato che vale la pena provare a ragionare partendo da un punto di vista "alieno". E la lettura di Sentinella (50 righe che vi cambiano la prospettiva una volta per sempre) dovrebbe essere obbligatoria in ogni scuola di ogni genere e grado.
La mia prof di italiano è andata in pensione e non ho mai saputo per quale motivo consigliava sempre gli stessi libri, se era obbligata dal ruolo, se le piacevano davvero o se non si era posta nemmeno il problema. I miei libri di fantascienza occupano degnamente un intero scaffale della libreria. Mi seguono fedelmente da 20 anni e stanno lì a ricordarmi le meraviglie del possibile.
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