not necessarily an ordinary life

martedì 29 giugno 2010

molto zen, pure troppo....

Ho sempre amato le stanze d'albergo. Proprio perchè non sono personalizzate, ci si spoglia di tutto, si è solo se stessi e ci si abitua a considerare solo quello che è veramente necessario. Non è un cattivo prezzo da pagare per dormire quasi ogni notte in un posto diverso. Se poi alla fine anche nella tua camera da letto non c'è nemmeno un quadro o una fotografia, solo pareti bianche e un armadio a specchio, allora forse capisci che non è solo un'abitudine che hai imparato. Diventa un'esigenza dell'anima: pulizia, chiarezza. Mi ci trovo bene, nella mia stanza senza niente e nelle camere d'albergo, diverse ogni volta. Persino nei sogni, il posto dove sono più felice è un letto bianco e il cielo sopra. Quando voglio riposarmi sul serio, io chiudo gli occhi e vado lì.

domenica 27 giugno 2010

la solitudine di un assessore

Mettiamola così: siete un dirigente della sanità pubblica. Assessore, direttore sanitario, quello che volete. Checchè ne pensiate, ne esistono di coscienziosi. E avete un giochino da portare a termine, altrimenti il vostro posto salta. Avete un budget di spesa e il gioco consiste nel non superarlo e possibilmente di diminuirlo, dato che soldi non ce ne sono, per nessuno. Però le cure per le malattie croniche costano, costano parecchio. Che fate? Curate il massimo numero possibile di persone con un farmaco che non assicura loro il massimo di vita possibile ma è sostenibile dal punto di vista economico oppure curate i pazienti che hanno una speranza di potersela cavare con un farmaco innovativo e agli altri fornite terapie di supporto (cioè gli alleviate i sintomi, non la malattia)? Io proprio non vorrei essere nei panni di chi deve decidere.

giovedì 10 giugno 2010

that's me!

sì sì, sono proprio io, a parte qualche dettaglio e con particolari leggermente inquietanti in più. Nonostante non faccia gare di rutti, porti i tacchi e non sappia cambiare le ruote della macchina, io sono sempre quella che porti al pub, che chiacchiera fino al mattino, che mangia panini con la salamella, che ti accompagna a casa, compra i biglietti per lo stadio e non fa storie se ci deve arrivare a piedi. Una gran compagnona, insomma. Non so se un grande affare....

lunedì 7 giugno 2010

spazio ultima frontiera, data astrale...

Sono sempre stata una lettrice vorace, direi compulsiva. Al liceo, vista la mia inclinazione verso la carta stampata, la mia professoressa di italiano non si capacitava del perchè non leggessi quello che lei consigliava. A me è sempre piaciuto fare di testa mia. A me piaceva capire. E non c'è niente di meglio per capire come funziona un mondo che inventarsene uno. Ergo, dai 15 ai 20 anni ho divorato tutta la fantascienza su cui riuscivo a mettere le mani, soprattutto quella classica, quella di Asimov, per intendersi. Lì ho imparato che la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci, perchè c'è sempre un modo intelligente per cavarsela. Lì ho imparato a non dare il finale per scontato, perchè ci potrebbe essere un Mutante che sovverte le regole. Lì ho imparato che vale la pena provare a ragionare partendo da un punto di vista "alieno". E la lettura di Sentinella (50 righe che vi cambiano la prospettiva una volta per sempre) dovrebbe essere obbligatoria in ogni scuola di ogni genere e grado.
La mia prof di italiano è andata in pensione e non ho mai saputo per quale motivo consigliava sempre gli stessi libri, se era obbligata dal ruolo, se le piacevano davvero o se non si era posta nemmeno il problema. I miei libri di fantascienza occupano degnamente un intero scaffale della libreria. Mi seguono fedelmente da 20 anni e stanno lì a ricordarmi le meraviglie del possibile.

domenica 6 giugno 2010

nomen omen


evvvai Francesca!

mercoledì 2 giugno 2010

the sunny side...

Da tipica milanese, appena c'è un goccio di sole vado ovunque ci sia uno specchio d'acqua e una spiaggia o un prato. Oggi è toccato al lago di Monate, blu come certi laghetti alpini. Sole, vento, una birretta con gli amici. Non è difficile sentirsi contenti, a volte.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna