not necessarily an ordinary life

martedì 15 febbraio 2011

tra le nuvole (leaving)

Ho un trolley o una borsa capiente che mi seguono perennemente (sì, la valigia sul letto è quella di un lungo viaggio..). So partire in mezz'ora, biglietti e check-in compresi. Quando ho visto George Clooney prepararsi la valigia e sapere già dove andare per trovare la fila più corta, prima ho riso, poi l'ho guardato con tenerezza, come si fa con qualcuno che ha i nostri stessi vizi. Quando l'ho visto partire, viaggiare, bussare a una porta per poi intuire in un attimo che aveva frainteso tutto quanto, avrei voluto sparire sotto la seggiola del cineforum. Non capita spesso che un film afferri qualche cosa di te, è come se il regista e l'attore ti avessero spogliato e tu non te ne fossi neanche accorta. E quando ho ascoltato di nuovo questa canzone, ho pensato che in fondo sono sempre partita e tornata da sola. Che tanto sapevo che nessuno mi avrebbe aspettato. Io conosco a memoria solo le strade da e per gli aeroporti ma mi piacerebbe che per una volta qualcuno venisse a prendermi, così, per vedere di nascosto l'effetto che fa. Io ho sempre solo sperato che coloro che ho salutato con un bacio prima di partire al mattino abbiano per me un sorriso, così come io l'ho sempre conservato per loro.
Already I'm so lonesome I could die...
...ma no, non voglio essere solo no,
non voglio esser solo no,
non voglio esser solo mai...

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna