not necessarily an ordinary life

mercoledì 11 maggio 2011

flower power

Ho sempre invidiato i fioristi. Io non riuscirei a far vivere una pianta grassa nel deserto (di farla morire al polo son buoni tutti, non vale). Per le strade i chioschetti sono macchie di colore impressioniste. Anche gli errori degli architetti possono essere coperti di fiori e diventano accettabili. I balconi sono allegri con quelle cascate che sfidano lo smog. Per non parlare dei profumi di sera del gelsomini o dei glicini o delle acacie. Amo la mia città in primavera: è forse la sua stagione migliore, insieme alle luci del natale. Adesso scendo dal tram e mi compro un mazzo di fiori.
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1 commenti:

Flanger ha detto...

Mi hai fatto pensare ai miei gelsomini....
Li ho trascurati tanto e stanno Cmq riempiendo casa della loro essenza..
Li ho sentiti nelle parole di questo tuo post...
Un abbraccio grande..... Ciao Fra....

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna