not necessarily an ordinary life

giovedì 21 giugno 2012

On the road again

Una volta mi hai chiesto cosa ci trovi io nel viaggiare sola. È vero, a volte ho un disperato bisogno di condividere quello che vedo, quello che provo, quello che assaggio, quello che ascolto. A volte ho un altrettanto disperato bisogno della libertà mentale di vagare in giro. Non sembri irrispettoso, per me è una specie di meditazione, è fare il vuoto nella mia testa, o almeno provarci. Per questo ogni tanto parto, ogni tanto ceno da sola e passeggio senza una meta definita, possibilmente in città che non conosco bene. Poi torno, torno sempre, nonostante tutta la libertà che mi concedo. Torno perché so che ho la possibilità di ripartire. Chiamala sindrome di Ulisse se vuoi: in fondo, è sempre stato il mio eroe preferito.
Ora ho salutato tutti, posso infilarmi un paio di scarpe comode e andarmene in giro a cercare un baretto con una buona vista e una buona birra e magari un po' di musica. Poi quando tornerò in camera la sera penserò che non vedo l'ora di arrivare a casa. Tanto poi tra due giorni mi infilo di nuovo in macchina a macinare km, ascoltare musica e cantare a squarciagola.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna