not necessarily an ordinary life

martedì 31 luglio 2012

l'educazione sentimentale della signorina F./2

La signorina F., come le capitava spesso, lasciava i pensieri liberi di vagare mentre guidava. Come al solito, forse aveva detto troppo di sè. Ma continuava ostinatamente a credere che non si può pretendere di ricevere qualcosa dalle persone se prima non si regala niente. Raccontare dettagli personali, sconosciuti per altri, era il suo modo di concedere fiducia a un'altra persona, di renderle omaggio, in un certo senso. Era sempre stata convinta che non si riceve fiducia se prima non la si dà.
E poi la signorina F. pensava che raccontare storie ad altre persone fosse simile a mettere granellini di polvere nelle ostriche per far crescere le perle. Nessuno può dire in anticipo se si svilupperà qualcosa. Ma se non lo fai, puoi essere sicuro che non nascerà niente.
Ormai era quasi l'alba. La signorina F. non ne era sicura, ma salendo le scale avrebbe potuto giurare di aver sentito alzare un boccale e brindare ai ventitreenni in spirito.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna