not necessarily an ordinary life

mercoledì 5 novembre 2014

Un posto a Milano

Sai, c'è un posto a Milano in un quartiere che sa Ancora essere popolare dove sali le scale, togli le scarpe e qualcuno ha già pronto per te un bicchiere di quello che preferisci. Sai, quei posti dove non fa mai freddo ma se vuoi il padrone di casa ti presta una coperta e un paio di calze. Quelli dove puoi essere in due o in diciotto e le sedie sono sempre nel numero giusto per tutti, non si Sa Mai come. Ma sì, dai, hai capito benissimo: quei posti dove si beve e non ci si ubriaca mai, dove si parla un po' in italiano, un po' in inglese, un po' in francese e se non sai una parola qualcuno completa la frase lo stesso. C'è un posto dove se non si parla si balla. E se non si parla e non si balla, allora ci si sdraia tutti e si fissa una parete bianca, che tanto lo spettacolo arriva. In quel posto lì, pensa, nessuno chiede ma tutti sono curiosi. A me è persino capitato di essere abbracciata, strano eh? Ho addirittura confessato un amore trentennale per la fantascienza e tutto quello che è successo è che adesso mi portano al cinema a vederla. Sai, da questo posto esco la notte e camminando verso la macchina incrocio spesso dei musicisti. Io poi attraverso la piazza, giro la chiave nel cruscotto e alzo la musica. Jaaaazzzzz, perché quello che succede in quel posto lì, se devi chiedere cos'è, allora non lo hai capito.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna