not necessarily an ordinary life

martedì 10 novembre 2015

beautiful strangers

la signorina f. ripensava sul treno del ritorno a casa a quando veniva colta dal panico ogni volta che doveva affrontare più di una persona sconosciuta alla volta. le venne in mente quella sera a grosseto in cui mai e poi mai avrebbe voluto uscire dalla stanza dell'albergo per sedersi a tavola con gli altri ospiti. si disse che certo, ora il suo lato estroverso era decisamente prevalente ma forse parte del merito stava negli altri più che in se stessa. Si disse che è facile in effetti stare bene tra persone che si rispettano e hanno un sacco di idee interessanti. Il fatto che la maggior parte di queste fossero perfetti sconosciuti, beh, oramai non le importava più di tanto. Le sarebbe piaciuto fare tutte queste riflessioni a voce alta e magari raccontare molto più di se stessa a tutti quanti, ma il sospetto che in fondo gli altri non avessero granchè interesse a conoscere tutti quanti i suoi pensieri o le sue esperienze la bloccava sempre. Non erano così originali come le sarebbe piaciuto, ne era sicura.
la signorina F. guardando fuori dal finestrino in una calda giornata autunnale si ripeté convinta di essere comunque una persona fortunata. Al pensiero delle giornate trascorse e ancora di più di quelle che sarebbero arrivate sorrise sicura.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna