not necessarily an ordinary life

lunedì 22 agosto 2016

di vette (e di code)

sono una donna di mare e di pianura, perchè sono nata in un posto dove le vette si vedono solo se il cielo è limpidissimo e non succede quasi mai, perchè a me il mare consola lo spirito e perchè considero ogni spigolo un ostacolo. mi piace non avere limiti nell'immaginare come popolare l'orizzonte e troppe cime lo saturano ai miei occhi.
non avevo mai considerato le vette non come ostacoli alla vista ma come stimoli per andare al di là, per vedere cosa c'è dietro, cosa si vede dall'alto. forse bastava chiedere a chi sulle vette ci cammina davvero.
io che abito da una vita nelle code, non mi sento mai davvero a casa da nessuna parte se non sul mio pezzo di tappeto e nemmeno sempre e ho considerato subito casa ogni singola stanza d'albergo in cui sono stata, tranne una a firenze, sono sempre in cammino ma l'ho sempre considerato in piano. magari da lassù la vista è migliore, magari da lassù si riesce a considerare non solo la strada da fare ma anche quella già fatta e riposarsi e dire che sì, una volta tanto, va bene così com'è.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna