not necessarily an ordinary life

mercoledì 17 giugno 2009

Earthrise

Me lo avevano detto che avrei visto l'alba. Un'alba spettacolare, la più bella che si possa desiderare. Me lo aveva sussurrato il mio avvocato, dopo il processo.
-Sei fortunato. Qui la giustizia è sbrigativa. Ma tu vedrai il prossimo giorno nascere.-
E come si può negare che sarebbe stata un'alba bellissima? Se anche fosse stata velata dalle nuvole, solo il fatto di esserci, di poter vivere una nuova giornata l'avrebbe resa indimenticabile.
Questa notte l'avevo sognata. Mi sembrava di poter quasi toccare il cielo, tanto era limpido. Non c'era nulla e nessuno intorno, solo una luce che a poco a poco diventava più intensa. Un chiarore fioco all'inizio, ma a me sembrava una promessa meravigliosa.
La mia stanza era buia. Forse per questo la luce del sogno era tanto vivida. Vivevo da molto tempo non avendo più punti di riferimento, non capendo più quando era giorno, il trascorrere delle ore aveva perso significato. La frase dell'avvocato me lo aveva fatto riacquistare, un'alba è un inizio, dopotutto, è un punto da cui contare i giorni. Una fortuna. Io avrei visto un'alba.
Io l'ho vista, quell'alba. Un puntino blu che poi si è trasformato in un pianeta maestoso, blu e bianco nel nero dello spazio. Non era quella che mi avevano descritto, non era quella che avevo sognato. Nessuna luce, nessun inizio.
For here
Am I sitting in a tin can
Far above the world
Planet Earth is blue
And there's nothing I can do

1 commenti:

giardigno65 ha detto...

sicuramente evocativa ...

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna