not necessarily an ordinary life

domenica 27 giugno 2010

la solitudine di un assessore

Mettiamola così: siete un dirigente della sanità pubblica. Assessore, direttore sanitario, quello che volete. Checchè ne pensiate, ne esistono di coscienziosi. E avete un giochino da portare a termine, altrimenti il vostro posto salta. Avete un budget di spesa e il gioco consiste nel non superarlo e possibilmente di diminuirlo, dato che soldi non ce ne sono, per nessuno. Però le cure per le malattie croniche costano, costano parecchio. Che fate? Curate il massimo numero possibile di persone con un farmaco che non assicura loro il massimo di vita possibile ma è sostenibile dal punto di vista economico oppure curate i pazienti che hanno una speranza di potersela cavare con un farmaco innovativo e agli altri fornite terapie di supporto (cioè gli alleviate i sintomi, non la malattia)? Io proprio non vorrei essere nei panni di chi deve decidere.

2 commenti:

SacherFire ha detto...

Qualunque sia la scelta, dovrà fare l'obbligatoria specifica che "da oggi la Regione impone scelte drastiche in fatto di budget sanitario, chi vuole curarsi per bene -e ne ha le possibilità- vada altrove".

giardigno65 ha detto...

coi soldi che ci sono si rischia di deludere tutti

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna