not necessarily an ordinary life

domenica 26 settembre 2010

la matematica non condanna, ma aiuta...

Sei un'ingenua, un'inguaribile maledettissima ingenua che ascolta gli altri ma poi fa di testa sua e sbaglia praticamente sempre. E poi si consola sapendo che il tempo ci metterà una pezza, perchè rende tutto più accettabile. Pensi che quello che ottieni dipende dalle tue azioni. Ammesso che siano quelle giuste, non ti ricordi mai che spesso non bastano. Dici che c'è sempre un modo. Sei un'illusa: dovresti ricordarti che se anche esiste, potrebbe non essere praticabile, o potrebbe semplicemente non valer la pena cercarlo. Dovresti averle studiate, queste cose. Sapere che qualcosa è teoricamente possibile non implica che ci debba buttare a capofitto nel suo ottenimento. E poi sei contraddittoria. Sostieni che una possibilità ci sia ma te ne stai lì ad aspettare. Ti lanci in avanti senza sapere bene mai cosa aspettarti e quindi poi ti fermi: e adesso? E adesso accetti le conseguenze: hai scommesso, sembra che tu abbia perso. Avresti dovuto metterlo nel conto. Mica sarà la prima volta, no? Basta che non ti metti a cianciare di possibilità e di non mollare. Queste cose lasciale agli allenatori quando dicono che la matematica non condanna. Noi lo sappiamo, che lottare con i mulini a vento non è impossibile, è inutile e ci si rende ridicoli. Oltre a sprecare tempo, che ne hai già sprecato un'enormità.
Time passes quickly and chances are few.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna