not necessarily an ordinary life

venerdì 23 marzo 2012

no panic

Esterno, notte. Come sei arrivata fin lì? E' tardi e il vento è fresco. Il vestito è leggero e lascia la schiena scoperta: torna dentro! Nel locale suonano buona musica e tante persone stanno ballando: torna dentro! Ma io il  rock non lo so ballare davvero e poi non sono Marilyn anche se porto questo vestito bianco a ruota. Torna dentro: dite bene voi. Dentro mi manca il respiro e non è perchè fa troppo caldo. Dentro mi si chiude lo stomaco e non è per quello che ho mangiato. Dentro c'è un sacco di gente simpatica e vorrei tanto che  vedessero la persona solare che sono, non quell'ombra che mi avvolge adesso. Uno, due, respira! Uno, due, respira! La senti la musica? E'ora di scacciare il buio dentro, di calpestarlo e di riaprire la porta. Torna dentro!


Interno, sera. E' una dolce notte di maggio inoltrato, con i gelsomini fioriti sul balcone e un caldo quasi estivo. Tu ti sei preparata accuratamente, hai fatto un lungo bagno per distenderti, hai infilato i vestiti lentamente, un po' perchè l'afa non consente movimenti veloci e un po' perchè così assapori ogni singolo momento. La stanza è vuota ma piano piano iniziano ad arrivare gli amici, tanti, allegri, simpatici. Tu sei un'ospite ma la casa la conosci bene: passi il tempo conversando amabilmente. Proprio una bella serata, ma a mano mano che la notte arriva tutti sembrano più lontani. Tu hai intrapreso un viaggio e non lo hai prenotato, non ti sei comprata il biglietto e non sai dove stai andando. Sai solo che a poco a poco le parole perdono senso: tutti ti dicono qualcosa ma il tuo orecchio percepisce sequenze di suoni senza significato. Allora all'improvviso hai bisogno di bere qualsiasi cosa, purchè sia fresco, perchè quella dolce notte di maggio è sempre più afosa. I pensieri si appiccicano al cervello, non scorrono fluidi. Sei diventata trasparente, fatta di aria calda, scura, compatta. Una coperta impalpabile ma pesantissima ti avvolge e ti domandi perchè ormai non ci sia più nessuno, perchè nessuno se ne accorga. Sei un grumo di fumo nero che nessuno nota in mezzo alla notte, finchè non ti viene un'idea. Respirare, prova a respirare. Ma come si fa: la gola è stretta, l'aria è piombo e non può nè scendere nè salire attraverso i polmoni. E' mercurio grigio, liquido che toglie il fiato. Non ti arrendere, prova di nuovo. No, adesso il respiro è affannoso, frenetico. Ti devi appoggiare per poterlo sostenere, perchè ti fa perdere l'equilibrio. Con la schiena sulla parete provi a rimanere in piedi. Scivoli giù, ti abbassi piano piano e alla fine sei seduta per terra. Qualcuno si avvicina e ti abbraccia. Ti solleva, ti chiede cosa è successo, perchè sei accucciata sul pavimento del bagno. La guardi: è una persona di cui ti fidi. Ti sorride. La gola si allarga e lo stomaco non fa più male. Non è successo niente: era solo paura di non essere all'altezza di una dolce notte di maggio.

mercoledì 14 marzo 2012

In a good cause

Ai sovversivi e agli idealisti, ai comandanti e ai guerrieri, quando va bene innalzano statue. Ai diplomatici, ai pragmatici, a quelli che cambiano le regole dall'interno, quando va bene rimane una riga sui libri di storia e un ricordo sbiadito avvelenato dai compromessi e dalla politica. Ma per una buona causa servono tutti.
(il racconto di Asimov lo spiega molto meglio, ovviamente)

domenica 11 marzo 2012

romanticismo é solo una parola

Non sono romantica. Le mie sceneggiature non finiscono mai con la sposa in bianco all'altare. Non sono romantica, l'ho già spiegato: sopra i vestiti metto la giacca di pelle. Non sono romantica, dovreste averlo intuito: sono un'anarchica che d'istinto balla da sola e si sforza sinceramente di seguire i vostri passi. Non sono romantica, ecco: bevo birra e vino e canto a squarciagola rock tornando a casa la sera. Io non sono romantica però ho tentato disperatamente di non dimenticarmi il tuo profumo e soprattutto il modo con cui si accordava alla mia pelle. No che non lo sono, ma il colore dei tuoi occhi l'ho ritrovato soltanto quando ho visto l'alba nel deserto. Non sono una romantica, accidenti, nemmeno quando ho aspettato sotto la finestra che finissi di suonare, perché sapevo che se mi avessi visto avresti smesso. Non sono romantica ma quella strada che percorre tutta la pianura quella sera non finiva proprio mai. E poi basta, che non vorrei mi giudicaste quella che non sono. Romantica, dicevo.
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giovedì 8 marzo 2012

a woman's word

You gotta be fortunate

You gotta be lucky now

I was just sitting here

Thinking good and bad

But I'm the kinda woman

That was built to last

They tried erasing me

But they couldn't wipe out my past

To save my child

I'd rather go hungry

I got all of Ethiopia

Inside of me

And my blood flows

Through every man

In this godless land

That delivered me

I've cried so many tears even the blind can see

This is a woman's world.

This is my world.

This is a woman's world

For this man's girl.

There ain't a woman in this world,

Not a woman or a little girl,

That can't deliver love

In a man's world.

I've born and I've bread.

I've cleaned and I've fed.

And for my healing wits

I've been called a witch.

I've crackled in the fire

And been called a liar.

I've died so many times

I'm only just coming to life.

mercoledì 7 marzo 2012

Il senso dell'appartenenza

Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa.


All you have to see is that I don't belong to you and you don't belong to me

domenica 4 marzo 2012

tango ilegal

Non è un pentagramma.  Le righe chiare sono le righe di una spalliera, a cui tento di aggrapparmi ogni volta che ballo. Le righe scure sono strisce di petrolio scivoloso, su cui gli altri volteggiano ma che impedisce a me di aprire le ali. Il riflesso dei lampioni è la luce per tutte le notti che ritorno a casa camminando al buio. Le ombre non sono note. Sono le mancate  risposte, gli inviti rivolti ad un'altra persona, l'aria che soffoca la gola ogni volta che infilo le scarpe. Le gambe dei ballerini sono la speranza che sempre alla fine rimane che tutto vada avanti nel migliore dei modi possibili. Io sono calma. E' che non ho il controllo sugli scherzi che il neurone combina.

I woke up in my clothes again this morning
I don't know exactly where I am
I should heed my doctor's warning
He does the best with me he can
He claims I suffer from delusion
but I'm so confident I'm sane
it can't be an optical illusion
how can you explain
shadows in the rain

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna