not necessarily an ordinary life

giovedì 13 settembre 2012

please hurry, come back and stay

Non sono le partenze a farmi stare male. Io lo so che poi torno, io torno sempre, io in fondo non mi allontano mai. Sono gli arrivi che mi distruggono. Guardati in giro, dico al neurone. Di questo aeroporto sai a memoria anche dove mettere i piedi per non inciampare nelle ondulazioni del pavimento. Dev'essere per quello che alzi la testa con lo sguardo sperso, per vedere se qualcosa è cambiato. Ormai sono anni che è la stessa storia e ancora non lo hai capito: non è che non lo vedi, non è che sei distratta, è che proprio non c'è nessun cartello col tuo nome sopra. Te lo sei sognato come al solito addormentandoti contro al finestrino. D'altronde, nessuno ti doveva venire a prendere e hai le chiavi della macchina pronte in tasca: aspetta un attimo, che ci fa anche il rossetto? Ehi, e perchè hai nella borsa un paio di sandali aperti? oh oh, ti conviene muoverti, mandare un messaggio, passare dal bagno, cambiare le scarpe! Aiuto, dov'è il tuo migliore amico? In questo caso, il correttore. Amen, tanto non c'è un secondo neanche per deglutire. Non ti verrebbe nemmeno, del resto. No, con calma, fai con calma. Hai tutto il tempo del mondo. Chissà se è abbastanza, chissà se si possono impunemente togliere minuti qui e aggiungerli dall'altra parte di Milano. Però aspetta, tutti questi minuti adesso servono per respirare, come si fa a scordarsene? Sei un'inguaribile distratta. E a proposito, ricordati dove posteggi: mica vorrai fare la solita figura! Già ti vedi la scena: beh, è tardi, ti accompagno in macchina. E tu che non ci provi nemmeno a sembrare affidabile e credibile e allarghi le braccia: mi dispiace, non so dov'è. Seguono camminate in notturna. Almeno provaci a non sembrare una casinista chiacchierona. Uh, guarda, un posto! Scendi, aspetta il verde per attraversare, aspetta un momento, respira! no no no, sei incredibile: tutto questo casino e nemmeno lo hai riconosciuto subito?
tu non sei normale.

Sì, lo so. Ho lo sguardo sperso e la chiacchiera facile. I miei occhi diventano chiari se li fissi abbastanza a lungo da convincertene. Mi dimentico dove metto la macchina e il portafoglio. Mangio di tutto. Viaggio senza soldi e senza prenotazioni. Mi piacciono le birre e i musei di storia naturale. Riempio le mail in bianco.
E odio gli arrivi, ma solo per quei minuti che mi servono per respirare. Per il resto, li adoro.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna