not necessarily an ordinary life

lunedì 31 marzo 2014

il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà

Non si dovrebbe guardare indietro, mai. O almeno, io non lo dovrei fare, mi viene addosso solo un gran malinconia per quello che sarebbe potuto essere e non è ancora stato o non sarà mai. Una volta pensavo fosse sempre e solamente colpa mia: ora mi convinco che a volte davvero non avrei potuto fare di più e che solo circostanze sfavorevoli si siano messe di mezzo. Te lo insegnano, a biologia: per provocare un evento non c'è solo bisogno dello stimolo, è necessario che anche il ricevente sia in grado di elaborarlo. Provarci sempre e comunque consuma energie e tutti gli organismi viventi vanno al risparmio. Meglio fare quello che si può e aspettare condizioni migliori. Tutto molto ragionevole, in effetti. Dev'essere un altro senso del non arrendersi mai: provarci, valutare le condizioni, eventualmente aspettare, provarci ancora. Dev'essere che a me le attese fanno stare male.

martedì 25 marzo 2014

attenti a quello che desiderate...

....perchè potrebbe realizzarsi. Ad esempio, potreste aver accarezzato in tarda estate l'idea di oltrepassare il fiume T. senza indossare il cappotto. Certo, può anche passare un intero inverno...
  It's gonna take time
A whole lot of precious time
 It's gonna take patience and time, 
ummm To do it, to do it, to do it, to do it, to do it,
 To do it right child

giovedì 6 febbraio 2014

complicarsi la vita


http://xkcd.com/1319/

Sostituite "code" con "procedura" o "tracking" e avrete un'idea di quanto può essere facile complicarsi la vita nel mio lavoro.

lunedì 3 febbraio 2014

Pozzanghere

Così muoiono le serate milanesi, nel freddo e nella pioggia, tra il miraggio del té caldo e l'incubo della sveglia, avendo l'ossessione di essere in ritardo non si sa bene per cosa. Muoiono per lenta consunzione, per stanchezza, per peggioramento delle condizioni generali, come si scrive nelle cartelle cliniche per non dire l'ovvio, perché si è costretti ad assegnare una causa a qualsiasi cosa. Si trascinano, come i miei passi, come le storie che ho troppa paura di perdere, perché, si sa, c'è sempre un'alba e una speranza, alla fine. Monicelli aveva ragione, la speranza è quella che ti frega, che ti fa vedere una strada dove palesemente c'è una palude. Qui nemmeno quella, solo pozzanghere.

giovedì 26 dicembre 2013

L'anno che verrà

L'anno che verrà prima di tutto sarà pari e già per questo mi sembra più tondo e più accogliente. Dev'essere per quella proprietà dei numeri pari di essere divisibili esattamente a metà, senza lasciare resti da attribuire, senza vincitori e vinti. L'anno che verrà sta nel futuro e quindi solo per questo è plasmabile e malleabile, non è come l'anno passato che ormai non si può più cambiare e quindi è fisso e immutabile: niente più aspettative, niente speranze. L' anno vecchio porta solo risultati e consuntivi: io non li amo particolarmente perchè preferisco pensare a quello che ciascuno può ancora dare piuttosto che a quello che è già stato fatto. L'anno che verrà è creta da plasmare, la mano ancora da giocare, l'idea che non hai ancora avuto, il tempo da inventare. Io non so dire se l'anno che verrà sarà davvero migliore, ma il fatto stesso che sarà diverso me lo rende già simpatico.

lunedì 9 dicembre 2013

in the midnight hour (in an hotel room)

I spend the night 
Yeah looking for my insides in a hotel room Waiting for you 
We're gonna make it tonight 
 Yeah something in the air tells me the time is right 
 So we'd better get it on 
 And DJ, play a song for the Lovers, tonight
 Please, play a song for the lovers, tonight 
 Don't wanna wait Lord I've been waiting all my life but I'm too late again 
 I know but I was scared 
 Can't you see I'm moving like a train into some foreign land 
 I ain't Got a Ticket for this ride but I will Ooh, play a song for the Lover, tonight
 DJ, play a song for the Lover, tonight
 DJ, play a song for the Lovers, tonight
 Please play a song for the Lovers, tonight
 Can't stop looking back no no 
 One more for the lovers 
 Oh brother won't you lend a hand 
 I'm alone in a room and I'm waiting for love 
 I don't know when this trains gonna stop  
But I'm telling you friend I don't want to get up

domenica 1 dicembre 2013

Ecco....

Io un difetto ce l'ho: non sopporto gli errori di chi sostiene che tanto è lo stesso. No! L'ignoranza non è una colpa ma la spocchia degli ignoranti che non si correggono perché si sentono superiori alle regole della grammatica sì. E il correttore automatico come scusa non vale. La dittatura dei cretini e degli ignoranti é la peggiore.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna