not necessarily an ordinary life

venerdì 18 dicembre 2009

la filosofia del delitto di Garlasco

Lungi da me l'intenzione di scrivere trattati filosofici sugli episodi di cronaca, ma un paio di osservazioni le faccio comunque:
1) tutti vorrebbero che i reati avessero un colpevole certo che pagasse per la sua condotta. Ma è una meta, non qualcosa che si raggiunge sempre e comunque. Così come la guarigione dalle malattie, semplicemente non si ottiene in tutti i casi. Ciò non significa che non bisogna fare in modo che succeda il minor numero di volte possibile; significa essere consapevoli del fatto che non sempre ci si riesce, per motivi assolutamente casuali.
(dò chiaramente la buona fede a tutti di aver operato nel miglior modo possibile)
2) credere che esista una Verità e che le prove e i fatti non possano fare altro che adeguarcisi è la cosa più pericolosa che si possa pensare. Esiste la verità che puoi dimostrare, con ragionevole certezza (per i curiosi, la ragionevolezza negli esperimenti è di solito fissata al 95% o sopra). Nel 95% o passa dei casi, il mondo va come ci si aspetta. Il resto è deviazione dalla norma: si può prevedere che accadrà, ma non dove e come e quando. Per calare nella realtà il discorso, basta pensare ai test sui farmaci, che conosco bene: sono tutti basati su evidenze statistiche e non potrebbe che essere così. I farmaci assolutamente sicuri per tutti non esistono, altrimenti sarebbero acqua fresca.
Quindi, probabilmente non sapremo mai come sono andate le cose a Garlasco quella mattina, così come prima di dare un farmaco non sappiamo per assurdo se un dato paziente lo tollererà bene. Però i medici continuano a usarli e i malati a guarire nella maggior parte dei casi, così come i giudici continuano a emettere sentenze. Perchè le ragionevoli certezze sono tutto quello che in questo mondo è possibile avere ed è bene convincersene.

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Io non sono nero io non sono bianco io non sono attivo io non sono stanco io non provengo da nazione alcuna io, si, io vengo dalla luna io non sono strano io non sono pazzo io non sono vero io non sono falso io non ti porto jella né fortuna io, si, ti porto sulla luna